Dal 3 luglio stop all’uso della plastica monouso. In base alle norme norme dell’UE del 2019, entro quest’anno gli Stati membri devono garantire che determinati prodotti non siano più immessi sul mercato dell’Unione.
Stop alla produzione e al consumo di plastica monouso: da quando
Al bando anche anche alcuni prodotti in polistirolo espanso (bicchieri e contenitori per alimenti e bevande) e tutti gli oggetti prodotti in plastica oxo-degradabile.
Per altri prodotti in plastica, come attrezzi da pesca, sacchetti di plastica monouso, bottiglie, contenitori per bevande e alimenti per il consumo immediato, pacchetti e involucri, filtri per tabacco, articoli sanitari e salviettine umidificate, si applicano misure diverse. Tra queste, la limitazione del loro uso, la riduzione del loro consumo e la prevenzione dello spreco di rifiuti.
Il vicepresidente della commissione Frans Timmermans ha affermato che “ridurre l’uso della plastica monouso aiuta a proteggere la salute delle persone e del pianeta. Le regole dell’Unione europea sono un traguardo fondamentale nell’affrontare i rifiuti marini. Stimolano anche modelli di business sostenibili e ci avvicinano a un’economia circolare dove il riutilizzo precede l’uso singolo. Questo è l’obiettivo del Green Deal europeo: proteggere e ripristinare il nostro ambiente naturale, stimolando al contempo le imprese a innovare”.
Le direttive dell’Ue non convincono però il governo italiano. “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, e cioè che va bene solo quella riciclabile”, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
“Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, no. E a noi questo non può andare bene. Allo stesso tempo – ha detto ancora il ministro – la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili. Anche a livello continentale ci sono segnali contrastanti, che vanno chiariti. La nostra comunità scientifica ha una leadership a livello mondiale sullo sviluppo di materiali biodegradabili, ma in questo momento non sono utilizzabili dall’industria, perché c’è una direttiva europea nuova e assurda”.