Un solo colpo di pistola ha ucciso i fratelli Daniel e David, di 5 e 10 anni. E’ quanto emerge dai primi risultati delle autopsie eseguite sui corpicini dei due bambini feriti mortalmente domenica mattina ad Ardea.
Ardea, arriva l’esito della autopsia sui corpi dei bambini: così sono morti Daniel e David
Il fratellino più grande, 10 anni, è stato colpito al petto, quello più piccolo, cinque anni, alla gola. Per quanto riguarda la terza vittima, il pensionato Salvatore Raineri, l’autopsia ha confermato il decesso per un colpo di pistola alla testa.
Domani verrà eseguita l’autopsia sul corpo dell’omicida, Andrea Pignani che, dopo aver sparato alle tre vittime, si è tolto la vita con la stessa pistola. La procura di Velletri, che sta indagando sulla vicenda, ha chiesto anche l’esame tossicologico sulla salma del killer. I carabinieri stanno effettuando accertamenti sul computer e sul cellulare di Pignani alla ricerca di dettagli utili alle indagini.
Dalle indagini è emerso che Andrea Pignani non è mai stato sottoposto a TSO. Finora gli investigatori parlando soltanto di una lite con la madre a maggio 2020 al termine della quale il ragazzo fu accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale dei Castelli per una consulenza psichiatrica. Fu dimesso il giorno dopo e fu affidato al padre con questa diagnosi: “Stato di agitazione – paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato”.
L’arma del delitto
Gli inquirenti stanno cercando di capire la provenienza dell’arma. Al vaglio dei magistrati la posizione della madre. La pista era proprietà del marito, ma quando l’uomo è deceduto, l’arma non è stata denunciata.
La donna rischierebbe un’accusa per detenzione abusiva di armi. Il papà del 34enne era una guardia giurata e quindi aveva un regolare porto d’armi, ma non sua moglie che, in quanto erede, avrebbe dovuto segnalare la pistola che è stata utilizzata da Pignani per uccidere tre persone. La signora sostiene di non averla mai più trovata dalla morte del marito.