Sequestrati 17 immobili non a norma. Nei guai funzionari pubblici, amministratori e proprietari

Nella mattinata del 30 novembre 2015, i militari della Stazione di Alife hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, riguardante 17 immobili edificati in quel Comune in contrasto con le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti.

La laboriosa attività investigativa, condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha consentito di accertare la responsabilità di numerose persone che, a vario titolo, alcuni nella qualità di amministratori e funzionari pubblici ed altri come committenti e proprietari, hanno fatto sì che venissero realizzati numerosi fabbricati in dispregio della normativa vigente in materia edilizia ed urbanistica.

Il decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura, in parziale accoglimento delle richieste di quest’ultimo Ufficio, è stato concesso in relazione a 17 immobili, alcuni non completi essendo in fase di ultimazione dei lavori ed altri ultimati di recente. Le ipotesi accusatorie in forza delle quali è avvenuta l’esecuzione del sequestro sono da ricondursi a due situazioni di questo tipo:

  • a) fabbricato realizzato sulla base di permesso a costruire che già di per sé risulta illegittimo, in quanto rilasciato in mancanza dei presupposti di legge (es. permesso rilasciato a persona priva del requisito di imprenditore agricolo o immobile avente destinazione non agricola o infine permesso rilasciato per indici di edificabilità superiori a quelli previsti per le zone agricole). In presenza di una o più violazioni di legge, al funzionario che rilasciava il permesso a costruire (nel caso il responsabile dell’U.T.C.) è stato anche contestato il reato di abuso d’ufficio;
  • b) intervento edificatorio realizzato è risultato del tutto difforme rispetto al permesso a costruire. Agli indagati committenti e/o proprietari degli immobili in esame sono stati contestati i reati di cui agli artt. 44, 64, 71, 93 e 95 del DPR 380/2001.

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