“Chi disse: “Preferisco avere fortuna piuttosto che talento” percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde”.
L’articolo potrebbe concludersi qui. Mettendo una bella foto della partita di ieri la gente capirebbe tutto ciò che è successo ma Woody Allen, a proposito, oggi sono 80 anni per lui, va sviscerato, come va sviscerato il match di ieri. Nei pali presi dall’Inter, il primo clamoroso con un terzo tempo cestistico di Jovetic, il secondo coadiuvato dal miracolo di Reina, c’è tutto il passaggio di una stagione e regala anche una visione distorta delle cose: l’Inter non ha per niente dominato, l’Inter ha sfruttato la spinta emotiva. Fino al gran gol di Ljiacic era tutto facile, gli azzurri stavano matando l’Inter come un torero con la sua preda. Sul 2-1 c’è anche un miracolo di Handanovic, una parata straordinaria almeno quanto quella di Reina, ma a quanto pare dovrebbe essere l’Inter ad aver meritato la vittoria. Invece no. Invece il Napoli è primo.
“È incredibile come cambia la vita se la palla va oltre la rete o torna indietro, no? “