Calimero Mancini, piange perché…

Piange Mancini, se la prende con tutti meno che con Nagatomo che ha fatto due falli stupidi con cui ha preso due gialli da manuale del calcio.

Piange Mancini, perché ce l’hanno tutti con lui. Perché lui è bello, col ciuffo ed il passato glorioso. Perché lui ha giocato ed allenato in Inghilterra, allenato e vinto.

Piange Mancini, perché Murillo si è perso l’uomo dopo un minuto ed è andato subito sotto.

Piange Mancini, perché i fischi, il San Paolo, proprio no.

Piange Mancini, come Calimero. Perché lui è piccolo e nero e ce l’hanno tutti con lui.

Piange Mancini perché “dispiaciuto per la sconfitta. Il gol al primo minuto ha condizionato il primo quarto d’ora” e perché “L’espulsione ha cambiato la partita. In undici avremmo vinto questa partita. E andata così, si può perdere al San Paolo. Siamo dispiaciuti ma non cambia niente”.

 

No, non cambia nulla. Citando un ex compagno di squadra di Calimero, Ruud Gullit: “In Olanda si dice: se mia nonna aveva pisello, era mio nonno”.

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