Da ieri Alessio Spaziano, 25 anni, accusato di aver investito e ucciso i sindacalista Adil Belakhdim, è ai domiciliari. Dopo tre ore di interrogatorio, il giudice ha disposto la misura cautelare tenendo conto della natura colposa del reato di omicidio stradale e del fatto che Spaziano è incensurato.
Sindacalista ucciso, il camionista casertano: “Dovevo rispettare orari dell’azienda”
Al gip il 25enne ha ricostruito la sua versione dei fatti, soffermandosi sul perché abbia forzato un blocco dei lavoratori davanti ai magazzini Lidl di Bandrate, in provincia di Novara, investendo il sindacalista.
Su Repubblica sono stati riportati alcuni stralci dell’interrogatorio. “Dovevo andare a prendere un altro carico, si erano raccomandati di rispettare gli orari”, ha detto, spiegando perché quella mattina ha imboccato in contromano l’ingresso. Spaziano, difeso dal suo avvocato, ha chiesto scusa.
“Mi dispiace per Adil e per la sua famiglia”, ha ripetuto più volte. Poco prima di investire il sindacalista, il 25enne ha raccontato di una lite.
“I manifestanti mi hanno circondato, hanno aperto la portiera, volevano trascinarmi giù dall’abitacolo. Mi hanno aggredito – ha detto – Sono riuscito a divincolarmi e ho cercato di allontanarmi”. Al gip Spaziano ha raccontato di non aver visto Adil e nemmeno il poliziotto della Digos che gli ha mostrato un distintivo per fermarlo. “Adil non era davanti alla motrice, era più indietro verso il rimorchio del camion”, ha aggiunto.
“Lo ha colpito con le ruote posteriori mentre svoltava, non se ne è reso conto. Un fatto grave ma un incidente”, ha sottolineato il legale. Sono dettagli che gli investigatori, coordinati dalla procura, stanno confrontando con altre testimonianze raccolte.