I pugni sul tavolo e il fumo negli occhi

Avevamo da poco scoperto che nelle discariche di Tre Ponti, di fronte al Mercato di Giugliano, era stato sversato di tutto. Erano gli anni novanta. Tutti si aspettavano la bonifica in quello che era definito il triangolo della morte.

Invece lo Stato pensò bene di usare quelle stesse cave per buttarci altri rifiuti. Nacque Masseria del Pozzo e a seguire Schiavi e ampliamento Schiavi. Per anni la provincia di Napoli ha superato l’emergenza rifiuti grazie a Giugliano.

Nel frattempo si dovevano costruire i CDR (quello che oggi chiamiamo STIR) e logicamente fu fatto a Giugliano. Il Sindaco dell’epoca “dimenticò nell’agenda” il ricorso e l’impianto nacque in zona Asi.

Non c’era più spazio a Masseria del Pozzo è così si passò a Settecainati, una discarica nella zona più bella di Giugliano. Il Prefetto che la chiuse giurò che era l’ultima. Si chiamava Catenacci. Mi disse: “Metto un catenaccio ideale a questo territorio”. Dopo una settimana firmò le carte per aprire Cava Riconta, a due passi da Settecainati, nel comune di Villaricca.

In zona Asi il CDR aveva iniziato a lavorare ma non essendo stato costruito l’inceneritore non sapevano dove mettere le balle. Così crearono Taverna del Re. Sempre a Giugliano.

Negli anni scorsi serviva un impianto per il trattamento dell’umido e dove costruirlo se non a Giugliano?

C’è il problema delle ecoballe e la Regione pensa ad un impianto, tra poco sarà attivo logicamente a Giugliano.

La Città Metropolitana fa il piano per spendere i soldi del Recovery ed immagina di ampliare quello che è lo Stir di Giugliano.

Di fatto ci troveremo due mega impianti quello della Regione per le balle e quello della Città Metropolitana che fanno più o meno la stessa cosa a cento metri di distanza.

Ogni santo giorno i miei concittadini respirano puzza o di bruciato o di percolato.

Abbiamo dimostrato di essere molto più bravi di Napoli a fare la differenziata.

A fronte di tutti questi sacrifici la nostra ricompensa è pagare la tassa sui rifiuti più alta d’Italia.

Qualcuno dovrebbe proporre i giuglianesi per il Nobel per la pace ed invece dobbiamo anche sopportarci le tirate di orecchie di chi quasi vuole insegnarci a campare.

L’Arpac ci dice che la puzza non fa male anche se non sa da dove viene. Il commissario ai Roghi è venuto al comune a spiegarci che la terra dei fuochi non è dovuta ai mancati controlli. Salvo scoprire che blindato il campo Rom almeno da quella zona non si è bruciato per ora nemmeno un cerino.

Il più grande risultato attenuto politicamente da questa comunità a fronte di tutto ciò è stato un distaccamento dei Vigili del Fuoco che per ora chiude alle 8 di sera. Un po’ come dare una scorta di malox a chi ha bruciore di stomaco.

Quello che ci serve è una classe politica unita e compatta pronta a sbattere i pugni sul tavolo e raccontare a tutti quanto soffre la nostra gente.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto