Giugliano, un impianto che brucia i rifiuti in zona Asi. La maggioranza: “Colpa del dirigente, lo fermeremo”

Il Sindaco Pirozzi con un post annuncia che per ora i rifiuti da Roma non arriveranno ma un’altra notizia come un fulmine a ciel sereno infiamma il fronte ambientale a Giugliano.

Giugliano, un impianto che brucia i rifiuti in zona Asi. La maggioranza: “Colpa del dirigente, lo fermeremo”

In zona Asi sorgerà un impianto per il trattamento termico dei rifiuti. Un inceneritore insomma. Ad essere autorizzata per la sua realizzazione è la ditta Castaldo proprietaria del biodigestore da settimane al centro delle polemiche per la puzza.

L’impianto potrà smaltire fino a 36.000 tonnellate l’anno e potrà bruciare solo gli scarti di lavorazione dell’umido. La parte non trasformabile in compost che arriva all’impianto nel rifiuto organico.

Dall’impianto fanno sapere che sono normative europee a prevederne la costruzione e che per le sue ridotte dimensioni e per la qualità di rifiuti trattati non produrrà emissioni rilevanti da un punto di vista ecologico. Anzi renderà la Castaldo ancora più green e se la raccolta differenziata fatta dai cittadini produrrà un umido di qualità brucerà poco o niente.

L’impianto e’ stato autorizzato con una conferenza dei servizi che coinvolgeva il comune di Giugliano. Il comune però non si è mai presentato alle sedute dando così il proprio assenso alla costruzione. Nessuno sino ad oggi né maggioranza o opposizione aveva evidenziato la cosa.

Intanto il consigliere Salvatore D’Agostino, intervenuto a Campania Oggi, ha detto che l’amministrazione è a conoscenza della vicenda e che “la responsabilità sarebbe del dirigente che ha deciso di non partecipare alla conferenza dei servizi. Ora verificheremo la possibilità di effettuare ricorso”.

Alcune voci di corridoio darebbero per certa la possibilità di revocare l’autorizzazione da parte della Regione su impulso del Vice Presidente Fulvio Bonavitacola.

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