Migliore: “Sul ddl Zan Pd e M5s hanno sbagliato, non siamo noi i franchi tiratori”

 

A margine dell’affossamento del ddl Zan al Senato abbiamo raggiunto Gennaro Migliore, figura di spicco di Italia Viva e parlamentare di lungo corso. In quest’intervista il deputato napoletano affronta anche altri argomenti. Dalla partita per il Quirinale fino al centro riformista ipotizzato da Renzi. Con un passaggio sull’emergenza legalità a nord di Napoli.

 

Ieri è stato affossato il ddl Zan con la “tagliola” voluta da Lega e Fdi. Al di là dei senatori che abbiano votato coi sovranisti la domanda sorge spontanea. Cosa ha sbagliato il Pd?

Hanno sbagliato innanzitutto tutti quelli che hanno voluto affossare la legge. Il Pd e il M5S hanno deciso di usare questa legge prima per fare campagna alle amministrative (il rinvio di luglio è sintomatico) e poi non hanno cercato una mediazione al senato, dove i numeri non c’erano. IV ha votato contro le destre, nonostante le bugie che si stanno diffondendo in questo momento. E, in ogni caso, la differenza era almeno di 23 voti, a fronte degli 11 voti a disposizione del nostro gruppo. I franchi tiratori vanno cercati in quei gruppi che oggi ci accusano solo per nascondere le loro responsabilità. Intanto una legge per i diritti non c’è e a pagare il prezzo sono le persone non tutelate.

Nelle ultime settimane si intensifica il progetto del centro riformista. Lei che idea se ne è fatto?

Lo spazio politico, saldamente nel centrosinistra, c’è. Ma la situazione non può essere determinata da alchimie politiche. Vengono prima i progetti e poi le sommatorie.

Fra qualche mese voterete per il Presidente della Repubblica. Qualcuno ipotizza Berlusconi al Quirinale. Rispetto a questa possibilità qual è l’indicazione di Italia Viva?

Berlusconi è il candidato di bandiera della destra. Non è un candidato che potremmo votare. Ci vorrà un consenso molto largo e, comunque, fare i nomi oggi non ha senso.

Stando alle cronache di queste settimane il territorio a nord di Napoli attraversa la fase più buia di sempre. Qual è la ricetta che la politica può offrire per superare questa emergenza legalità?

Da componente della commissione antimafia sono impegnato a tutto campo per sostenere la battaglia per la legalità. Le forze di polizia, la prefettura e la magistratura stanno facendo un grande lavoro per reprimere i fenomeni criminali e camorristici. Bisogna però far ripartire un movimento di opinione che sappia saldare, anche culturalmente, le persone in una barriera contro le illegalità, anche quelle più piccole che attraversano perniciosamente la nostra vita quotidiana

 

Di Sossio Barra

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