Andrea Cozzolino: “Il Pd riparta dalle periferie. Dal voto napoletano la sfida per il Paese”

Europarlamentare Pd al terzo mandato. Ex Assessore all’Agricoltura alla Regione Campania. In questa intervista Andrea Cozzolino affronta vari temi. Dal futuro della sinistra agli errori del Pd.

Cozzolino, il Pd resta inchiodato al 20% nonostante il dimezzamento elettorale di M5s e Lega. Da cosa deve ripartire il Pd per tornare competitivo? E soprattutto quali errori non deve ripetere?

Alle elezioni politiche del 2018 ci fu una rottura profonda con una parte importante del popolo della sinistra che si riconosceva nel Pd. Da allora non abbiamo fatto pienamente i conti con quella sconfitta. Ora esiste uno sforzo enorme per provare a ricucire il rapporto coi ceti popolari e con quei mondi che non ci votarono nel 2018. Tutto questo richiede il ripensamento delle modalità politiche attraverso cui il Pd intende ripristinare il rapporto con le fasce popolari delle periferie del Mezzogiorno. Purtroppo in questi contesti siamo diventati una forza estranea ed incapace di offrire una risposta alle tante domande di questi elettori.

A Napoli ha vinto Gaetano Manfredi sostenuto da un centrosinistra allargato al M5s. Lei è d’accordo nel riproporre questo schema alle Politiche?

La base da cui parte questo laboratorio politico è l’alleanza Pd-M5s. E dunque non esiste un’alternativa allo schema napoletano. Quest’aggregazione rappresenta mondi che si sono rivolti al centrosinistra attraverso la modalità delle liste civiche. Ritengo che questa coalizione sia la grande sfida che il voto partenopeo lanci a livello nazionale.

Da parlamentare europeo qual è il suo giudizio sul caso dei migranti al confine fra Polonia e Bielorussia? Qual è la via d’uscita?

È inaccettabile l’azione messa in campo dalla Bielorussia. Così come è inaccettabile la copertura offerta da Putin. Ma al tempo stesso l’Europa non può farsi piegare da una finta emergenza. 2000 migranti che “premono” sulle frontiere polacche sono un falso problema è si possono “affrontare” attraverso un processo di solidarietà insieme a politiche in grado di offrire accoglienza per queste persone. Senza lasciare questa questione in mano a chi vuole il male dell’Europa.

Lei è al terzo mandato a Bruxelles. Ci può dire quali progetti ha in mente per il futuro?

I prossimi anni saranno decisivi per affrontare due sfide su cui abbiamo lavorato a Bruxelles. Il Pnrr e le nuove risorse per le politiche di coesione che genereranno decine di miliardi di investimenti a partire dal 2022 rappresentano occasioni storiche per il nostro Mezzogiorno. Le confesso che il impegno sarà legato profondamente a queste due grandi opportunità.

Di Sossio Barra

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