Le regole per stabilire il colore delle regioni in base all’andamento dei contagi Covid potrebbe variare ancora una volta in vista del Natale: i positivi sono in aumento, l’indice Rt è sopra l’1, motivi per cui, con le festività in arrivo, non si esclude la possibilità di introdurre alcune limitazioni anti Covid. Il Governo, sulla base anche dei pareri degli esperti, sta infatti pensando a delle restrizioni da applicare nel periodo natalizio per prevenire un eventuale rialzo dei contagi a inizio anno.
Le chiusure locali
Questa settimana, le regioni sono tutte in fascia bianca, ma, sulla base dei dati attuali, le zone gialle potrebbero interessare il Friuli Venezia Giulia, che registra un’incidenza dei casi di oltre 247 positivi ogni 100mila abitanti, con ricoveri al 10% nelle aree mediche e all’11% nelle terapie intensive. Tra le zone maggiormente a rischio, anche le Marche: qui, l’incidenza è di quasi 85 casi e il 9% di letti occupati da pazienti in gravi condizioni.
La media nazionale resta sotto le soglie d’allerta, con le terapie intensive al 4,4% e i reparti Covid al 6,1%. Rispetto a un anno fa, l’andamento della pandemia non è allarmante sul fronte ospedaliero. Ma l’aumento dei contagi nelle ultime due settimane, spinge il Governo a ipotizzare nuove restrizioni.
Come riporta “Il Corriere della Sera”, tornano importanti i poteri nelle mani di governatori e sindaci, che potrebbero imporre zone rosse locali per contenere i contagi, prima che incontri familiari e spostamenti in occasione delle feste possano aumentare i rischi di diffusione, anche fuori dalla propria regione.
Quando scatta il passaggio in zona gialla
L’idea è quella di basarsi su decisioni locali, alle quali però potrebbero accompagnarsi indicazioni direttamente da Roma: gli esperti suggeriscono di ripristinare il meccanismo per cui il cambio di colore può scattare anche con lo sforamento di uno dei due indicatori relativo ai ricoveri. Il passaggio in zona gialla, ed eventualmente rossa, avverrebbe sempre con l’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti in una settimana, ma solo con lo sforamento del tetto dell’occupazione dei posti letto o in area medica, oggi fissato al 15% per le terapie intensive.
Green pass anche per i bambini
Atra valutazione del Governo è quella in merito all’utilizzo del Green Pass. Gli esperti sono stati interrogati su una possibile stretta, per esempio su chi ottiene la certificazione verde dopo un test rapido. Si valuta l’ipotesi di restringere l’accesso al Green pass solo per chi è vaccinato o ha fatto un tampone molecolare. Avanza anche l’idea di estendere l’obbligo del Green Pass per l’accesso a buona parte delle attività per i bambini, in vista dell’allargamento della campagna vaccinale ai bambini di età compresa tea i 5 ai 12 anni. Come ha affermato Silvio Brusaferro nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, la circolazione del virus tra i più giovani è in aumento: pertanto, risulta necessario che anche i più piccoli abbiano la copertura vaccinale.