“Più che far male alla città di Napoli, Gomorra fa male ai giovani che nascono nei territori dove è girata. Io ad oggi giro tanto, incontro tantissimi giovani e il collegamento quando si sente Scampia è Camorra. Questo lede i diritti dei ragazzi di quelle zone: le persone associano che sei di Scampia come se fossi un delinquente. Non bisogna creare una mitizzazione dei personaggi. Questo è uno dei punti focali da considerare in tema di Gomorra si e Gomorra no”: queste sono state le parole dell’imprenditore anti racket Luigi Leonardi, intervenuto a Campania Oggi in merito alla serie tv Gomorra, che arriverà il prossimo 19 novembre con l’ultima stagione.
L’intervento di Luigi Leonardi
Luigi Leonardi si è espresso anche riguardo le affermazioni di Marco D’Amore, che sostiene che i ragazzi di Barra, Scampia e San Giovanni si fanno “quattro risate” quando guardano Gomorra: “Non è vero che lo stato non c’è in quei posti. Perché non viene raccontato che Paolo Di Lauro e Cosimo Di Lauro stanno scontando tre ergastoli? Invece si deve creare questa mitizzazione perché le risate se le fanno loro con i bonifici ogni volta che esce la fiction. Io ci trovo poco da ridere e mi da molto fastidio questa superficialità e chiave di lettura fatta da una persona che da questa storia ci ha tirato fuori solo interessi personali”.
“Perché non fate qualcosa per i territori, per i ragazzi che secondo lui si fanno le risate ma quando vanno a fare le carte d’identità chiedono di non scrivere Scampia altrimenti non vengono presi a lavorare. Perché non facciamo qualcosa di utile per bilanciare il cliché che si è creato tra Scampia e delinquenza – prosegue Leonardi – Basterebbe raccontare la realtà che creare il fenomeno mitizzazione. Ho sentito che lo Stato è stato raccontato nella quarta serie ma non è vero: si racconta di un magistrato corrotto, una Procura dove un delinquente parla con un magistrato come fosse suo fratello. Lo Stato in realtà c’è ma ha le mani legate. Ad esempio, in un territorio come Giugliano, 94 km di estensione ci sono a giugliano 80 carabinieri ma ce ne vorrebbero 150, così come i vigili urbani che sono 44 ma dovrebbero essere 100 in più. Visto che viene raccontanto come documento verità, che almeno si raccontasse la verità, senza mitizzare”.
In studio è intervenuto anche Francesco Emilio Borrelli: “Io ho una posizione un po’ più complessa: non condivido l’analisi di Saviano che dice che Gomorra allontana i giovani dala Camorra. Non è colpa di Gomorra se esiste la criminalità diffusa sui nostri territori: Gomorra è una mitizzazione del sistema criminale e camorristico. Per risolvere il problema c’è bisogno del’azione diretta delle istituzioni, dello stato e delle forze dell’ordine”
Anche Bernardino Tuccillo ha espresso la propria opinione: “Ritengo che Gomorra sia un frutto dell’ingegno: credo sia sbagliato associare Gomorra al male. Napoli è segnata drammaticamente dalla presenza della camorra. Io ritengo che gomorra rappresenti una realtà oggettiva che non si può contestare”.