Giovanni Scifoni è un attore, scrittore, drammaturgo, regista teatrale e conduttore televisivo italiano: ha partecipato a numerose fiction e serie tv di grande successo, tra cui “Un medico in famiglia” e “Doc nelle tue mani”.
Giovanni Scifoni: età, carriera, attore
Giovanni Scifoni è nato a Roma il 23 Maggio 1976, sotto il segno dei Gemelli. Quarto di sei fratelli, ha manifestato fin da bambino una forte propensione per tutto ciò che riguarda l’arte, non solo per la recitazione.
Si diploma nel 1998 all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica: da lì, prende parte a una serie di tournée teatrali con numerosi personaggi di spicco. Durante la sua carriera, ha interpretato ruoli sia in teatro che al cinema e in televisione, venendo più volte elogiato con premi e riconoscimenti.
Esordisce con il film “La Meglio Gioventù”, mentre nel 2005 è impegnato nella miniserie “Mio Figlio” e nel 2008 in “Io non dimentico”. Partecipa alla terza stagione di “Un Caso di Coscienza” e nel 2010 ne “Io e mio figlio – Nuove storie per il commissario Vivaldi”. Nel 2011 ricopre uno dei ruoli da protagonista nella fiction “Un medico in famiglia”. Torna nel 2020 con la serie tv “Doc nelle tue Mani” insieme a Luca Argentero, ottenendo un grandissimo successo di pubbico.
Giovanni Scifoni: matrimonio, moglie, figli
Giovanni Scifoni è molto riservato circa la sua vita privata: dal 2005 è sposato con Elisabetta, che lo sostiene molto nel suo lavoro. In occasione del loro quindicesimo anniversario, ha pubblicato uno scatto che li ritrae insieme, accompagnato da una dedica: “Mi hai sposato 15 anni fa. Oggi. E mi hai reso felice. E mi hai reso. E mi hai. E ti ho. E mi e ti, per sempre.” La coppia ha tre figli: Tommaso, Cecilia e Marco. E’ molto attento all’educazione artistica dei figli: si preoccupa di dare loro lezioni di musica
Giovanni Scifoni: libro
Nel 2021, Giovanni ha scritto il libro “Senza offendere nessuno. Chi non si schiera è perduto”. Nel testo, si racconta di Giovanni, protagonista che ha il suo stesso nome, costretto a schierarsi su tutto anche se non vorrebbe farlo. Come dice Scifoni, la società “chiede di schierarci sempre, altrimenti sembriamo dei semplici accomodanti, privi di personalita”. La storia ha come finale una resurrezione grazie all’aiuto del vero fratello dell’autore.