Dopo uno studio approfondito sul “das” grazie all’ausilio di alcuni ex dipendenti di Adica Pongo, grazie ai quali i ricercatori sono riusciti a reperire le fatture dell’acquisto dell’amianto, è stato scoperto, dopo sofisticate analisi di laboratorio sui prodotti originali che all’interno di questo ultimi vi è la presenza della sostanza.
Oltre come giocattolo, il ‘Das’ è stato utilizzato per insegnare, ma anche da artigiani, restauratori di ceramica e artisti. Per i primi tre anni, ‘Das’ è stato commercializzato in polvere da miscelare con acqua e successivamente in pasta pronta all’uso.
Dal 1976 in poi l’amianto fu sostituito con la cellulosa. Inoltre gli studiosi affermano che è possibile che qualcuno possieda ancora manufatti modellati tra il 1960 e il ’70, ma questi articoli non rappresentano un rischio per la salute di chi li possiede. L’importante è non rompere tali oggetti e, in particolare, di non ridurli in polvere, perché le fibre di amianto potrebbero ancora disperdersi in aria con il rischio di essere inalate”.