Non ricorda i dettagli, ma quel momento ha cambiato per sempre la sua vita, quella di sua madre e di sua sorella.
Era i 23 dicembre quando Antonio Morone, mentre era nella sua pescheria il Delfino di Boscoreale, venne ucciso da un colpo d pistola esploso da rapinatori nel tentativo di portar via l’incasso.
A distanza neppure di un mese, il figlio, Tancredi, alza la saracinesca dell’attività di famiglia e in nome del padre è tornato a lavorare proprio li dove il suo papa avanti ai suoi occhi è stato ammazzo.
Giustizia per Antonio si legge nello striscione donato dai clienti, ma Tancredi non ha troppe parole, ancora sta facendo i conti con quell’istante e con sentimenti contrastanti che gli hanno cambiato la vita.