La Giornata della Memoria (“Holocaust Memorial Day”) è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno, per ricordare le vittime dell’Olocausto. La data scelta è il 27 gennaio perché, in quel giorno del 1945, le truppe dell’Armata Rossa, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. La Shoah rappresenta un orrore, uno scempio che non dovrà mai ripetersi.
Per commemorare la Giornata della Memoria e la macabra vicenda dell’Olocausto e della Shoah, ecco frasi, citazioni, aforismi e poesie da poter inviare, nonché immagini significative.
Frasi, citazioni, aforismi e poesie sulla Giornata della Memoria
Ecco frasi, citazioni, aforismi e poesie per ricordare la Giornata della Memoria.
- Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo. (Frase si trova incisa in trenta lingue su un monumento nel campo di concentramento di Dachau)
- Grido di disperazione ed ammonimento all’umanità sia per sempre questo luogo dove i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, principalmente ebrei, da vari paesi d’Europa. (Epitaffio posto all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz)
- Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. (Primo Levi, Se questo è un uomo)
- La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi. (Mario Rigoni Stern)
- La Memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza. (Liliana Segre)
- L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. (Primo Levi)
- Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. (Elisa Springer)
- Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui. (Primo Levi)
- Noi siamo la nostra memoria,
noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,
questo mucchio di specchi rotti.
(Jorge Luis Borges) - Dove vien meno l’interesse, vien meno anche la memoria. (Goethe)
- Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere. (José Saramago)
- “Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa”. (Scritta apparsa su un muro di Auschwitz)
- La domanda: Ditemi dove era Dio, ad Auschwitz. La risposta: E l’uomo dov’era? (William Clarke Styron)
- È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. (Anna Frank)
- Gli altri prigionieri di Auschwitz popolano la mia memoria della loro presenza senza volto e se potessi racchiudere in un’immagine tutto il male del nostro tempo, sceglierei questa immagine, che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia del pensiero. (Primo Levi)
- La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita. (Mario Rigoni Stern)
- Oggi sappiamo di vivere in un tipo di società che rese possibile l’Olocausto e che non conteneva alcun elemento in grado di impedire il suo verificarsi. Per queste ragioni è necessario studiare la lezione dell’Olocausto. È in gioco molto più che il tributo alla memoria di milioni di vittime, la sistemazione dei conti con gli assassini e la guarigione delle ancora brucianti ferite morali dei testimoni silenziosi e passivi. (Zygmunt Bauman)
- Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini, quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi, ammirati, adorati come dèi. (Primo Levi)
- Chi ha subito il tormento non potrà più ambientarsi nel mondo, l’abominio dell’annullamento non si estingue mai. La fiducia nell’umanità, già incrinata dal primo schiaffo sul viso, demolita poi dalla tortura, non si riacquista più. (Jean Améry)
- Il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa. (Primo Levi)
- Coloro che pretendono di negare l’esistenza stessa della Shoah, e che si autodefiniscono “revisionisti” – oggi vengono chiamati piuttosto negatori – cercano di colpire ciascuno di noi – che si abbia vissuto la Shoah direttamente o indirettamente, direi perfino che si sia ebrei o no – nella propria memoria individuale. (Pierre Vidal-Naquet)
- Doveva essere migliore degli altri il nostro XX secolo.
Non farà più in tempo a dimostrarlo,
ha gli anni contati,
il passo malfermo,
il fiato corto.
Sono ormai successe troppe cose
che non dovevano succedere,
e quel che doveva arrivare non è arrivato.
(Wisława Szymborska) - Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.
(Salvatore Quasimodo) - Vorrei andare da sola
incontro a gente migliore,
non so, forse, verso l’ignoto,
dove nessuno uccide.
Forse vi arriveremo in tanti
all’agognata mèta;
quanti? Forse in mille, ma avanti,
andiamo in fretta!
(A. Sinkova, ragazza cecoslovacca sfuggita ai lampi di concentramento.) - Kibbutz Agam Israele, Novembre 1952
Sembra incredibile che siano passati solo sette anni da quando l’incubo è terminato, da quando siamo stati liberati dal tenebroso inferno dell’Europa nazista; Tamar dice che in realtà non ci siamo mai liberati da questa tragedia.
I nostri figli, e i figli dei nostri figli, devono sapere. E cosi pure i figli del mondo intero.
(Gerald Green) - Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?” (Primo Levi)
Immagini sulla Giornata della Memoria
Ecco alcune immagini da poter inviare in merito alla Giornata della Memoria, per non dimenticare l’orrore commesso durante la Seconda Guerra Mondiale.