Messaggi apocalittici e rivelazioni escatologiche abbondano in rete. Suscitano più scalpore però quando provengono da fonti religiose, come nel caso delle profezie della Madonna di Fatima. I tre “segreti” che avrebbero predetto gli eventi più catastrofici degli ultimi cento anni, tra cui la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda, sono stati svelati. Non c’è però concordanza sul contenuto del terzo, che secondo alcuni osservatori andrebbe rivisto e riadattato perché preconizzerebbe l’arrivo di un sisma in Europa di enormi potenzialità distruttive.
Profezia di Fatima: “Ci sarà un gran terremoto: città e villaggi rasi al suolo”
«Vedo la terra scuotersi e tremare, città e villaggi sepolti, rasi al suolo, inghiottiti, montagne di gente indifesa, vedo i fiumi e i mari che trabordano e inondano e le anime che dormono il sonno della morte». Sono le parole che raccontano l’ultima visione di Suor Lucia, una delle pastorelle di Fatima, riportate in un lettera. A rivelarle – come spiega Famiglia Cristina – è il libro “Fatima. Tutta la verità”, scritto da Saverio Gaeta per le Edizioni San Paolo.
Nell’opera di circa 240 pagine di pochi anni fa si trova la più aggiornata e completa inchiesta sulla storia e il messaggio delle apparizioni ai tre pastorelli portoghesi. Uno dei temi più attuali riguarda quello relativo all’ ipotesi di un testo scritto da suor Lucia in allegato al cosiddetto “terzo Segreto”, che spiegherebbe con chiarezza la visione e la profezia di quelle che furono le apparizioni di Fatima susseguite mensilmente tra il 13 maggio e il 13 ottobre del 1917.
Come riporta Famigliacristiana.it, il 13 luglio ci fu la rivelazione di un Segreto diviso in tre parti: le prime due vennero rese note nel 1942, mentre l’ ultima è stata comunicata soltanto nel 2000, per decisione di papa Wojtyla, con un commento dell’ allora cardinale Joseph Ratzinger, che all’ epoca ricopriva l’ incarico di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
Il primo e il secondo segreto sono ormai noti. Contengono lo scenario della Seconda guerra mondiale e i problemi causati al mondo dalla Russia e dall’ateismo comunista. La terza parte, invece, propone l’ immagine delle sofferenze della Chiesa e del Papa. Molti ci hanno visto le sofferenze di Papa Giovanni Paolo II e l’attentato ai suoi danni. Ma diversi accenni, fatti in passato da personalità ecclesiastiche che avevano letto integralmente il terzo Segreto, non coincidono con il testo reso pubblico. Questa circostanza filologica ha avallato l’ idea che motivi prudenziali abbiano fatto mantenere riservata una parte dello scritto di suor Lucia.
La lettera di Suor Lucia
Afflitta da problemi di salute, Suor Lucia rischiava, nel 1943, di non rivelare il contenuto della terza parte del Segreto. Per questo il vescovo portoghese di Leiria, monsignor José Alves Correia da Silva, le chiese per obbedienza di mettere tutto per iscritto prima che fosse incapace di svelare la profezia. In effetti in quei mesi la veggente (ultima sopravvissuta dei tre pastorelli, ndr), aveva seri problemi di salute e dovette anche subire un’ operazione chirurgica alla gamba, a causa di un’ infezione che la debilitò molto. Quindi, quando le forze glielo permisero, provò a eseguire l’ ordine per ben cinque volte, fra novembre e dicembre, senza risultati.
«Non so che cos’ è – scrisse – ma, nel momento in cui tento di accostare la penna alla carta, la mano si mette a tremare e non sono capace di scrivere neanche una parola: mi sembra che non sia nervosismo naturale, perché, nel momento in cui mi metto a scrivere una cosa differente, la mia mano è ferma. Mi sembra che non sia nemmeno timore morale, perché la mia coscienza agisce secondo la fede, e credo che sia Dio che mi dice di farlo tramite sua eccellenza. Allora non so che fare».
La svolta arriva poi nel gennaio del 1944: «Mi inginocchiai vicino al letto che, a volte, mi serve da tavolo per scrivere, e provai di nuovo, senza riuscire a fare niente; quello che più mi impressionava era che riuscivo a scrivere senza difficoltà qualsiasi altra cosa. Chiesi allora alla Madonna che mi facesse sapere qual era la volontà di Dio. E mi diressi alla cappella. Sentii allora che una mano amica, affettuosa e materna mi toccava la spalla, sollevai lo sguardo e vidi la cara Madre celeste».
L’ indicazione della Vergine fu precisa: «Non temere, poiché Dio ha voluto provare la tua obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, tuttavia non quello che ti è dato intendere del suo significato. Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e fuori scrivi “che può essere aperta nel 1960 dal cardinale patriarca di Lisbona o dal vescovo di Leiria”».
Il contenuto della lettera
Nella missiva sigillata Suor Lucia, senza fornire indicazioni temporali e riferimenti storici, descrive in maniera vaga e poco circostanziata uno scenario apocalittico segnato da un devastante terremoto che dovrebbe verificarsi da qui ai prossimi anni. «Vedo la terra scuotersi e tremare, città e villaggi sepolti, rasi al suolo, inghiottiti, montagne di gente indifesa, vedo i fiumi e i mari che trabordano e inondano e le anime che dormono il sonno della morte».