“Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato.” Sono state queste la parole del premier Draghi durante l’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina.
L’avanzata russa, iniziata nella mattinata di ieri in Ucraina, sta scoprendo le vulnerabilità di un paese come l’Italia, che dipende quasi per il 40% dalle forniture di energie russe. L’Italia sta tentando di correre ai ripari per evitare.
Le parole di Mario Draghi in diretta
“Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. In Italia, abbiamo ridotto la produzione di gas da 17 miliardi di metri cubi all’anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi nel 2020 – a fronte di un consumo nazionale che è rimasto costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi. Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilità e evitare il rischio di crisi future”, continua Mario Draghi.
“Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato. Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario.