28 febbraio, atteso sciopero dei benzinai: corsa al rifornimento

Si fa sempre più largo l’ipotesi di uno sciopero dei benzinai nella giornata di domani, 28 febbraio. L’innalzamento progressivo dei prezzi e le proteste dei camionisti che negli ultimi giorni stanno paralizzando alcune autostrade italiane hanno portato le associazioni di categoria a studiare una giornata di stop.

Sciopero dei benzinai per il 28 febbraio

A determinare il possibile sciopero però è anche un altro tema caldo: le concessioni ai privati dei servizi delle aree di sosta in autostrada. Le concessionarie autostadali infatti percepiscono somme elevate da parte delle stazioni di servizio presenti lungo le varie arterie, da Nord a Sud. Tuttavia l’incremento dei costi del carburante e il calo della domanda dovuto alle proteste degli autotrasportatori rende complicato il pagamento dei canoni previsti dai contratti con le società di gestione.

Lo sciopero di domani, 28 febbraio, però, potrebbe riguardare anche i distributori dei centri cittadini, sebbene al momento non ci siano conferme in tal senso. Questo scenario ha spinto già molti automobilisti a fare rifornimento nella giornata di oggi prima dello stop di 24 ore che dovrebbe scattare a mezzanotte in autostrada. Il disagio che ne deriva è un modo da parte degli imprenditori del settore per far sentire la voce alle istituzioni affinché intervengano sull’innalzamento dei prezzi di gasolio e benzina.

Prezzi alle stelle

La corsa ai prezzi – dovuta anche all’effetto guerra in Ucraina – non accenna a fermarsi. La benzina ha superato la quota psicologica di 2 euro al litro in modalità servito, mentre il gasolio ha superato 1,9 euro/litro. Per trovare un listino prezzi così alto dobbiamo tornare indietro al marzo del 2013 quando la benzina, in base ai dati ufficiali del Mise, costava 1,803 euro al litro. Gli osservatori internazionali temono un’ulteriore impennata dei prezzi nei prossimi giorni.

Proteste degli autotrasportatori

A preoccupare sono anche le proteste dei camionisti. L’aumento dei prezzi delle materie prime ha avuto gravi ripercussioni anche sul trasporto su gomma. Molti camionisti oggi hanno persino difficoltà a rientrare con le spese. Se i sit-in da Nord a Sud dovessero continuare nei prossimi giorni, si potrebbero registrare ritardi nelle consegne e gli scaffali di supermercati e market potrebbero essere vuoti di alcuni prodotti e beni essenziali. Una tempesta perfetta che esige una risposta forte e immediata da parte del Governo.

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