Stanziati ulteriori 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina. Via libera, inoltre, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative. Per quanto riguarda il sistema di accoglienza: sarà incrementato di 13mila posti nei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (Cas) e di 3mila posti nella rete di accoglienza e integrazione (SAI). Infine, è stato istituito un fondo da 500mila euro dedicato alle misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini.Sono previsti, fa sapere Palazzo Chigi, tutti i mezzi per garantire loro il diritto allo studio, partendo dalle borse di studio.
I rischi sulle scorte di gas
Con il nuovo decret “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Inoltre, “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. La bozza del decreto prevede che sarà il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ad adottare con “provvedimenti e atti di indirizzo” misure “finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza“, “a prescindere dalla dichiarazione del livello di emergenza”. Il ministro dovrà poi darne “comunicazione nella prima riunione del Consiglio dei ministri successiva all’adozione delle misure”.
Sarebbe dovuto finire il prossimo 31 marzo, invece il nuovo stato di emergenza permarrà fino al 31 dicembre 2022. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi – dice il comunicato diffuso dal governo – ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina”. Questa volta, dunque, il Covid non c’entra nulla: la decisione del governo non avrà un grosso impatto sulle nostre vite. Semplicemente, il governo ha adottato all’unanimità una serie di provvedimenti relativi alla crisi in Ucraina, per facilitare il dispiegamento di aiuti umanitari e militari nella zona di guerra.
Il cosiddetto “decreto Ucraina” si può sintetizzare in quattro punti:
Gli aiuti all’Ucraina
I rischi sulle scorte di gas
Con il nuovo decret “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Inoltre, “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. La bozza del decreto prevede che sarà il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ad adottare con “provvedimenti e atti di indirizzo” misure “finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza“, “a prescindere dalla dichiarazione del livello di emergenza”. Il ministro dovrà poi darne “comunicazione nella prima riunione del Consiglio dei ministri successiva all’adozione delle misure”.