Salvini, il dietrofront pacifista: il leader della Lega in volo verso la guerra

Lo aveva annunciato in questi giorni. Ora l’ha fatto, ma senza annunci a mezzo stampa: il leader della Lega, Matteo Salvini, è in viaggio verso il confine ucraino. La svolta “pacifista” del segretario del Carroccio arriva con una visita in sordina in Polonia, a Varsavia.

Guerra in Ucraina, Salvini vola sul confine ucraino

Salvini aveva già programmato un viaggio a Leopoli, in Ucraina occidentale. Ma l’intelligence italiana e la Farnesina gli avevano espressamente sconsigliato di farlo. Adesso, al tredicesimo giorno dall’inizio del conflitto, il politico italiano più vicino a Vladimir Putin negli ultimi anni decide di raggiungere il fronte della guerra. Con lui ci sarebbero anche tre parlamentari dell’Osce. Li guida il leghista Grimoldi: “Diamo aiuto a profughi veri che scappano dalla morte, diversi da quelli che arrivano dal Bangladesh”.

Dopo Varsavia, Salvini vuole raggiungere il confine ucraino. Lo scopo del leader leghista è mostrare concretamente la sua «conversione» pacifista. Il programma non è ancora dettagliato e può darsi che non venga rivelato per ragioni di sicurezza. Non è escluso che il leader della Lega possa approdare alla città di Leopoli per testimoniare la sua presenza in Ucraina.

Le polemiche

La notizia in queste ore è stata accolta tra mille polemiche. Salvini è finito nel mirino di molti elettori e organi di stampa per il suo vecchio sostegno al Cremlino, in particolare durante il Governo Conte I, e per il canale di finanziamento che da Mosca sarebbe arrivato direttamente nelle casse della Lega. “Ci vorrebbe uno come Putin anche in Italia”, disse Salvini.

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