Mister D’Aniello: “Il Napoli quando deve accelerare fa sempre fatica. Si può ancora sperare, ma occorre guardarsi alle spalle”

“Addio sogni di gloria? Non lo so, ma quando mancano i rulli compressori, tipo la Juventus, può sperare, ma deve sempre guardarsi alle spalle. Il Napoli, quando deve dare l’accelerata, fa sempre fatica”. Lo ha detto l’allenatore, Pasquale D’Aniello, intervenuto nella puntata odierna di Club Napoli All News in onda su Teleclub Italia.

“La sostituizione di Insigne? E’ dura giocare 11 contro 9 – ha ribautto il mister – i due esterni sono stati inesistenti e Zielinsky non lo puoi lascare solo: magari si infila in un corridoio palla al piede. Invece, Leao e Messias hanno forza e ricevono sempre 7-8 metri più avanti delle panchine. Più che della “Solitudine dei numeri primi”, parlerei della solitudine di Osimhen che non è fenomeno nello smarcarsi perché fa sempre movimento contrario”.

Mister D’Aniello: “Il Napoli quando deve accelerare fa sempre fatica. Si può ancora sperare, ma occorre guardarsi alle spalle”

“Ieri Pioli ha accettato il gioco del Napoli e ha preso le dovute contromisure, ma il Napoli – ha osservato mister D’Aniello – non aveva un piano B: Mario Rui non va mai sul fondo, Insigne non punta mai l’avversario. Prima che calciasse Calabria, ho detto ‘è gol’ perché non siamo mai reattivi in uscita sulla seconda palla, mentre Giroud è furbo e scaltro. Con gomito ha spinto Koulibaly indietro per farsi mantenere in gioco”. Inoltre, “la gara di ieri è stata l’emblema della mediocrità del campionato italiano. La grinta, e mi riferisco al Napoli, si crea in casa. Se fossi stato Orsato, avrei espulso Pioli e Maldini che protestavano senza motivo. Tuttavia, mi sento di dire che il Napolo come squadra è costruita male: i due esterni piccoli e di qualità non hanno la forza di fare 30-40 metri. Servono terzini di corsa e peso. Ora però – ha concluso l’allenatore – ci sono ancora dieci partite e tutto è ancora in gioco”.

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