Giugliano. Dal suo camion scorse delle persone in difficoltà in seguito a un incidente a catena, scese dal veicolo e incontrò la morte. Aveva 61 anni, Giovanni Pennacchio, capostipite della paranza “Mezzone”, tredici anni fa l’improvvisa scomparsa avvenuta sull’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria nei pressi dell’uscita di Montalto Uffugo, per un atto di altruismo.
Un lavoratore instancabile con la passione per la tradizione giuglianese della tammurriata. La sua umanità e il suo impegno per la comunità sono rimaste nel cuore della città.
Giovanni in quell’occasione salvò delle vite umane, scese dal camion per soccorrere gli altri automobilisti con coraggio e umanità. Un atto che però lo portò ad una tragica fine.
E a proposito della tammurriata giuglianese, tanto cara al compianto Giovanni Pennacchio, in questi giorni si parla in città di un ripristino, dopo due anni di fermo, della tradizione delle paranze, con caroselli, nacchere, sisco e tammorra. A capo dell‘Associazione Tammurriata Giuglianese, Vincenzo Pennacchio, detto mezzone.