L’ex sindaco di Marano Mauro Bertini rompe il silenzio e dice la sua verità sul consigliere di maggioranza Biagio Baiano, ovvero il tredicesimo uomo che, secondo indiscrezioni, stava per recarsi insieme ai dodici dell’opposizione dal notaio per firmare le dimissioni contestuali per mandare a casa il sindaco Angelo Liccardo.
“Baiano – afferma l’ex sindaco Bertini, oggi consigliere comunale di minoranza – ha fatto di tutto per smentire attraverso gli organi di stampa che si stesse recando pure lui dal notaio per sfiduciare Liccardo. Mente sapendo bene di mentire. Era insieme a noi dell’opposizione al bar “Elegance cafè”, a pochi metri dalla cosiddetta rotonda Titanic, dove mi ha chiesto, riservatamente, che lui non avrebbe avuto alcun problema a firmare le dimissioni, a patto che avessi ritirato la querela nei suoi confronti. Gli ho dato la mia disponibilità, lasciandoci con l’impegno di rivederci dal notaio Palladini in Corso Italia. Non l’abbiamo più visto: è sparito. Dal notaio non è mai venuta neanche Maria Del Fiore (altro consigliere di maggioranza) che aveva dato la sua disponibilità a dimettersi. Baiano si sarebbe incontrato con un potente della zona che lo avrebbe convinto a non dimettersi”.
Si è dato una spiegazione sul dietrofront di Baiano?
“Il sillogismo è questo: vicino al cimitero di Marano c’è un’edicola abusiva con una Madonna abusiva che appoggia i piedi su una lastra di marmo sulla quale vengono indicate alla devozione e alla ammirazione dei fedeli due persone: Cesarano e Credentino (sindaco di Marano verso la fine anni ’80). Non conosco il connubio Cesarano–Credentino, ma certamente è una simbiosi poiché vengono proposti insieme all’ammirazione della gente. Non entro nel merito se siano persone che possano essere ammirate o no, ma non è un caso che la moglie del sindaco Liccardo è parente dei Credentino e questo è uno dei punti critici”.
Domenico Rosiello.