Moni Ovadia con Miseria ladra contro la povertà

Lunedì 25 gennaio alle ore 18 a Napoli, presso l’Ars Domus Centro d’Arte, Musica e Cultura di Via Santa Chiara, Moni Ovadia, insieme ad altri artisti, firmerà l’adesione alla campagna Miseria Ladra promossa da Libera e dal gruppo Abele. Una campagna di contrasto alla povertà costituita da proposte concrete che da subito possono rispondere alla crisi materiale e culturale, rafforzare la partecipazione e rivitalizzare la nostra democrazia. Infatti, la situazione in cui versa la nostra Regione è davvero preoccupante, basti pensare che in tredici anni, dal 2000 al 2013, l’Italia è stato il Paese che è cresciuto meno dell’area Euro a 18, addirittura meno della Grecia.

 

Ma, ciò che preoccupa ancora di più, è che il Mezzogiorno abbia fatto addirittura peggio, crescendo la metà della Grecia. Inoltre, solo per l’anno 2014, nel Meridione si sono persi 45mila posti di lavoro, arrivando a 5,8 milioni di occupati, ovvero il livello più basso almeno dal 1977 (l’anno da cui sono disponibili le serie storiche dell’Istat). Ragion per cui, i consumi delle famiglie meridionali sono diminuiti ulteriormente, arrivando a ridursi nel 2014 dello 0,4%, a fronte di un aumento dello 0,6% nelle regioni del Centro­Nord. In generale, nel 2014 i consumi pro capite delle famiglie del Mezzogiorno sono stati pari al 67% di quelli del Centro­Nord.

 

Nei fatti, un meridionale consuma un terzo in meno rispetto agli altri italiani. A tal fine Rosario Stornaiulo, Referente campano di Miseria Ladra, ha chiamato a raccolta tutte le parti sane della nostra Regione e rivolgendosi anche agli artisti ha ricordato la frase di Don Milani, cara anche a Don Ciotti “la povertà è la peggiore delle malattie”. “L’artista infatti – sostiene Stornaiuolo ­ non può restare indifferente quando ci sono situazioni in cui la vita viene umiliata e mortificata, quando vivere degnamente sembra una vera è propria utopia e sopravvivere diventa l’unica speranza possibile. È necessario, ora più che mai, tendere la mano verso gli ultimi, per costruire insieme una catena di solidarietà capace di dare luce a chi vive nell’ombra della privazione e della povertà”.

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