Hanno terminato di lavorare intorno alle 10 di stamattina gli operai che hanno rimosso l’edicola abusiva, ubicata nell’aiuola dinanzi al cimitero di Marano, adottata dall’impresa funebre dei Cesarano. Insomma, non c’è più la Madonna che poggiava i piedi su una lastra di marmo sulla quale venivano indicate alla devozione e all’ammirazione dei fedeli Cesarano e Raffaele Credentino, sindaco di Marano negli anni ’80.
“Grazie alle nostre battaglie – afferma l’ex sindaco Bertini, oggi consigliere comunale di minoranza – è stata ripristinata la legalità. Ora Liccardo (l’attuale sindaco) deve solo convincersi di andarsene a casa, poiché ha già prodotto troppi guai alla città. Lui rappresenta l’ illegalità all’ennesima potenza: si vocifera, infatti, che la scuola di danza gestita da sua moglie, sarebbe allocata in locali non propriamente idonei.
Domenico Rosiello.