Sparatoria sull’Asse Mediano: colpi contro auto di imprenditore di Afragola

“Lo Stato mi sta abbandonando, ho denunciato e adesso mi trovo a fare i conti con minacce continue che mettono a repentaglio la vita mia e quella dei miei figli”. Sono le parole amare di Pasquale, imprenditore di Afragola, vittima delle continue minacce da parte dei clan dopo aver denunciato i suoi estorsori.

Sparatoria sull’Asse Mediano: colpi contro auto di imprenditore di Afragola

“Dopo i primi episodi mi è stata assegnata una protezione dinamica che, tuttavia, non mi ha messo al riparo dalla nuova terribile minaccia”, racconta l’imprenditore in un lungo messaggio inviato al consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, che lo ha poi pubblicato sui suoi canali social.

Era il 31 marzo. Pasquale procedeva lungo la strada che da Nola porta a Villa Literno, quando una moto si è affiancata alla sua auto. Il passeggero seduto dietro ha tirato fuori la pistola ed ha esploso alcuni colpi al suo indirizzo.

“Ho creduto di morire. Sono stati lunghi attimi di terrore. Ora ho paura anche di uscire di casa”, dice l’imprenditore di Afragola ricordando quei momenti drammatici.

“Per fare la spesa devo aspettare che qualcuno delle forze dell’ordine mi accompagni. Il mio dovere l’ho fatto, adesso attendo una risposta dello Stato”, conclude.

Il commento di Borrelli

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha condannato il vile gesto ed espresso solidarietà a Pasquale. “Questo episodio è solo l’ultimo di una catena di minacce e attentati iniziati nel 2020 proprio quando Pasquale, questo è il suo nome, ha avuto il coraggio di denunciare i tentativi di estorsione da lui subiti facendo arrestare uno degli estorsori“, scrive Borrelli.

“Siano subito individuati i due uomini in moto che hanno sparato alcuni colpi di pistola verso la sua auto – aggiunge -. La storia di Pasquale è terribile. Nel 2021 una bomba esplosa sotto casa lo ha costretto a cambiare residenza ma, anche qui, è stato raggiunto e minacciato. Prima due motociclisti lo hanno aspettato e picchiato sotto la nuova abitazione e pochi giorni fa ha subito una rapina sotto minaccia di una pistola”.

“Una serie di episodi inquietanti nei confronti di chi ha scelto di non abbassare la testa di fronte alla violenza dei clan e che, adesso, deve essere sostenuto dallo Stato e dalla parte sana della nostra comunità. A lui la mia piena solidarietà”, conclude.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto