Trovano un video hot sul telefono che stanno riparando e decidono di ricattare la proprietaria, una 19enne del posto, chiedendole rapporti sessuali gratuiti per due anni. E’ la vicenda che ad Ancona ha portato ad arrestare due fratelli di origini bengalesi di 19 e 25 anni, accusati di revenge porn e violenza sessuale. La vittima è una ragazza di 19 anni.
Ancona, trovano video hot sul telefono che stanno riparando: parte il ricatto
A riportare la notizia è Il Corriere Adriatico. E’ il 2020, la ragazza pota il telefono a riparare in un negozio di informatica al centro di Ancona gestito da due fratelli del Bangladesh. I due titolari devono riparare il vetro rotto del dispositivo, ma poi, smanettando sullo smartphone, si imbattono in un video sessualmente esplicito in cui la proprietaria fa sesso con l’ex fidanzato. Proprio quella clip diventa l’oggetto del ricatto: “O fai sesso con noi o diffondiamo il filmato”.
E’ l’inizio di un incubo per la 19enne, che si ritrova costretta per due anni a fare sesso con loro più volte e in diversi luoghi sotto la minaccia costante della divulgazione delle immagini hot. Per rafforzare questo rapporto di sottomissione con la propria vittima, i due carnefici girano altri filmati sessualmente espliciti mentre copulano con la 19enne. Le violenze vanno avanti dall’agosto del 2020 fino al marzo del 2021.
Il coraggio della ragazza
La situazione però sfugge di mano ai due ricattatori. I fratelli cominciano a diffondere alcuni video tra i loro conoscenti e arrivano persino a minacciare i genitori della ragazza. A quel punto i familiari convincono la giovane a sporgere denuncia presso la Caserma dei Carabinieri guidata dal Capitano Manuel Romanelli, consegnando tutti i messaggi che dimostravano quanto aveva subito. Da lì le indagini e gli arresti. Su di loro pendono accuse pesantissime: revenge porn, detenzione di materiale pedopornografico, diffusione di immagini e filmati a contenuto sessualmente esplicito fino alla violenza sessuale e privata. Per i due fratelli si sono aperte le porte del carcere.