L’Europa apre al “congedo mestruale”, svolta nel mondo del lavoro

Per ora è solo un progetto di legge. Che però, se approvato, rischia di rivoluzionare il mondo del lavoro: congedo mestruale di 3 o 5 giorni alle donne che lavorano. E’ la proposta che arriva dalla Spagna.

Spagna propone “congedo mestruale” per le donne

Gli effetti del ciclo mestruale sull’organismo delle donne sono vari. Dolori addominali, nausea, debolezza. L’iniziativa legislativa iberica, che fa parte di un pacchetto di norme a tutela della salute riproduttiva tra cui quella sull’aborto gratuito, concederebbe tre giorni di permesso retribuito per malattia alle lavoratrici che soffrono di forti dolori fisici dovuti al mestruo.

A fornire qualche dettaglio in più è “El Pais”. Il quotidiano spagnolo precisa che il congedo durerebbe dai 3 fino ai 5 giorni, sarebbe retribuito e verrebbe concesso soltanto sotto “diretto controllo medico” per le donne che vivono fasi di invalidità temporanea dovuti al ciclo, con nausea, crampi, vertigini e vomito.

La proposta spacca il Parlamento

A promuovere la misura del “congedo mestruale” è Angela Rodriguez, segretario di Stato spagnolo per l’Uguaglianza e Contro la Violenza di Genere. “Quando il problema non può essere risolto dal punto di vista medico – ha dichiarato –, riteniamo che sia molto sensato che ci sia un’incapacità temporanea associata a questo problema”. La Rodriguez ha poi aggiunto: “È importante chiarire cos’è un periodo doloroso, non stiamo parlando di un leggero disagio, ma di sintomi gravi come diarrea, forti mal di testa, febbre”.

In Parlamento però l’iniziativa ha diviso le forze politiche. L’estrema sinistra di Podemos spinge per approvarla, mentre alcuni socialisti la guardano con preoccupazione, temendo che possa diventare l’ennesimo alibi per gli imprenditori per non assumere le donne, già oggetto di vessazioni o discriminazioni in caso di gravidanza.

Dove esiste nel resto del mondo?

La Spagna sarebbe il primo paese in Europa a introdurre una misura del genere a tutela delle donne. In Italia l’argomento non è mai entrato nelle aule del Parlamento. Nel resto del mondo, invece, il congedo mestruale è riconosciuto soltanto dalla legislazione di un numero ristrettissimo di paesi, come il Giappone, Taiwan, l’Indonesia e la Corea del Sud.

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