Truffa milionaria del Bonus Cultura: il sistema messo in piedi da una coppia napoletana

Reclutavano 18enni su Instagram per accaparrarsi indebitamente i soldi del bonus Cultura da 500 euro. A chi ‘presentava’ un amico spettavano anche 50 euro in più. Ad entrare in azione sono stati i finanzieri di Napoli che hanno scoperto il sistema di truffa ed hanno tratto in arresto 12 persone. 

L’intero giro era stato messo in piedi da una coppia napoletana: lui commerciante all’ingrosso di computer e sua moglie. Con loro, “lavoravano” 14 persone: erano gli addetti ai social.

Bonus Cultura, truffa da un milione e mezzo di euro

La banda in totale è riuscita ad incassare 3.300 voucher concessi a giovani di tutt’Italia. La truffa avveniva in un modo molto semplice. Simulavano soltanto l’acquisto dei beni inclusi nel beneficio, con l’emissione di fatture false. Il denaro veniva incassato dal commerciante che ne restituiva il solo 70%, da suddividere tra i procacciatori e i giovani compiacenti.

Dall’indagine è anche emerso che alcuni reclutatori sono riusciti a intascare fino a 300mila euro e per eludere la lente di ingrandimento degli investigatori hanno iniziato a spalmare le provvigioni anche su conti correnti di amici e parenti.

Che cos’è il bonus Cultura

Il “Bonus cultura 18app” del Ministero della Cultura, consentono ai 18enni di acquistare, esclusivamente, biglietti per cinema, musica, concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.

Gli arresti sono stati eseguiti in particolar modo tra la zona di Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere. Il Gruppo Investigativo Criminalità Economica Finanziaria ha eseguito un arresto in carcere, 11 ai domiciliari, 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un obbligo di dimora.

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