Disturbi psichici e allucinazioni uditive: il boss Di Lauro morto in solitudine

È deceduto alle 7.10 di oggi, lunedì 13 giugno, nel carcere di Opera a Milano, l’ex reggente del clan Di Lauro, Cosimo Di Lauro. L’uomo aveva 49 anni ed era detenuto in regime di 41 bis. Cosimo era in carcere dal 2005. Era accusato di numerosi omicidi e, secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui l’artefice della prima faida di Scampia che provocò oltre 100 morti.

Morto Cosimo Di Lauro, le sue condizioni in carcere

Sul corpo della vittima sarà disposta l’autopsia. Secondo quanto si apprende, le condizioni di Di Lauro e il suo stato di salute era compromesso da tempo. In carcere era sempre solo e non parlava mai con nessuno. Nemmeno gli avvocati, ormai, riuscivano ad avere più contatti con lui.

I suoi legali hanno provato più volte a chiedere all’autorità giudiziaria di disporre una perizia finalizzata a valutare la sua capacità di intendere e di volere ma le istanze sono sempre state rigettate. Secondo una relazione il 49enne presentava segni di instabilità mentale: pseudo-allucinazioni uditive, reazione depressiva ansiosa e turbe del sonno.

La faida di Scampia

Cosimo Di Lauro, figlio di Paolo Di Lauro, alias “Ciruzz o’ milionario”, aveva preso in mano l’eredità del padre. È stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Massimo Marino, cugino del boss Gennaro Marino, detto «Mckay», quest’ultimo ritenuto il “braccio destro” del capoclan Paolo Di Lauro. Gennaro Marino, secondo le indagini non accettò mai che Paolo Di Lauro avesse lasciato la guida del criminale nelle mani del figlio Cosimo. Fu proprio questa decisione ad avviare la lenta scissione che vide coinvolti i gruppi Abbinante, Abete, Amato (famiglia che si era trasferita ormai in Spagna per sfuggire alla guerra) e il gruppo Pagano.

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