Sono almeno undici le coltellate inferte alla piccola Elena del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa da sua madre, Martina Patti, di 23 anni. Sono questi i primi risultati emersi dall’autopsia effettuata ieri all’ospedale Cannizzaro di Catania sul corpo della bimba, scomparsa e poi trovata cadavere nei giorni scorsi.
Elena Del Pozzo, esito autopsia: uccisa con almeno 11 coltellate. “Morte non è stata immediata”
La donna, secondo quanto lei stesso dichiarato al gip, l’avrebbe fatto tutto da sola: dall’omicidio all’occultamento del corpicino, ritrovato poi in un fondo agricolo di Mascalucia, a pochi passi dalla loro abitazione.
Secondo quanto emerge dall’esame autoptico, “i colpi sono stati inferti con un’arma compatibile con un coltello da cucina e che sono più di undici“, ha detto il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a proposito del caso della piccola Elena.
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Un solo colpo, aggiunge il procuratore, è stato letale “perché ha reciso i vasi arteriosi dell’arteria succlavia, ma la morte non è stata immediata. Il decesso è intervenuto dopo più di un’ora dal pasto che la bimba aveva consumato a scuola intorno alle 13″.
Il corpo della bambina è stato trovato in un terreno, posto in sacchi neri poi ricoperti con terra e cenere lavica. L’arma del delitto però non è stato ancora ritrovato dai Carabinieri.
Dopo aver compiuto l’omicidio e aver occultato il cadavere, la 23enne avrebbe preparato la messinscena per rendere verosimile la storia del rapimento. Patti ha rotto la maniglia interna della Fiat 500 nel tentativo di far credere che tre uomini incappucciati l’avessero costretta a fermare la vettura e a consegnare la bimba.
Nell’abitacolo della macchina, però, vi sono solo le impronte della 24enne e neppure le telecamere di videosorveglianza nella zona di via Pavia hanno mai ripreso i tre aggressori. È stata poi la donna a confessare ai Carabinieri di aver ucciso sua figlia, indicandone anche il luogo in cui ha nascosto il cadavere.