Anche i boss contro il reddito di cittadinanza: “Non si trovano più spacciatori”

Anche i mafiosi si lamentano del reddito di cittadinanza. Per colpa del sussidio erogato dallo Stato, infatti, molti ragazzi e giovani leve della criminalità organizzata preferirebbero restare a casa anziché darsi alla malavita. E’ la curiosa vicenda emersa dall’inchiesta che ha inchiodato i boss di Porta Nuova, Palermo, che dichiarano di avere difficoltà a trovare nuovi “picciuttieddi” per lo spaccio di droga.

Palermo, anche la mafia contro il reddito di cittadinanza: “Non sin trovano picciutteddi”

L’intercettazione salta fuori dall’indagine relativa all’operazione “Vento”, con la quale sono state fermate 18 persone dopo l’omicidio di Giuseppe Incontrera, ritenuto uno dei capi del clan freddato con tre colpi di calibro 22 il 30 giugno scorso. Nell’inchiesta è proprio il boss, Incontrera, nel febbraio del 2020, a lanciare un’invettiva contro il reddito. Discutendo con Andrea Damiano, diceva: “Al Capo non la possiamo fare una piazza nuova, Andrea… Ora vediamo a chi ci devo chiamare (omissis) a costo che gli mettiamo un picciuttieddu”. E commentava: “Uno in questo momento non gliel’avrei messo… Lo sai quanto incasso, 35 euro al giorno…”. Tra le difficoltà che ostacolano l’avvio di una nuova piazza di spaccio, oltre ai costi, anche  l’assenza di persone disposte a lavorare nelle attività illecite: “Con questa minchia di Cittadinanza, peggio è – esclamava quindi Incontrera – minchia, perché quello già dice ‘io ho 1.200 al mese… che minchia vengo!‘”.

Insomma, il sussidio non rappresenterebbe soltanto un ostacolo al reperimento di manodopera nell’economia legale e nel settore turistico-alberghiero, ma anche in quella illegale. Tanti ragazzi, in Sicilia come in Campania, preferirebbero evitare di mettersi nei guai accontentandosi di un sussidio statale sicuro o di un lavoro in nero piuttosto che percepire uno stipendio da un’organizzazione criminale col rischio di finire in carcere. Le intercettazioni del boss ucciso sono state subito rilanciate dall’ex premier, Giuseppe Conte, che ha citato le parole di Incontrera per difendere i vantaggi del RdC dai suoi detrattori, alcuni dei quali, al Governo, pronti a ridimensionarlo o a rimodularlo restringendone la cerchia dei beneficiari.

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