Pozzuoli, gestore lido gli sequestra la borsa frigo: lui fa arrivare i carabinieri

Un episodio che fa tornare d’attualità il tema del cibo vietato in spiaggia e negli stabilimenti privati. I gestori di un lido a Pozzuoli hanno sequestrato la borsa frigo a un bagnante e lei si è vista costretta a chiamare i carabinieri per farsela restituire. E’ successo a Pozzuoli, ad Arco Felice.

Pozzuoli, gestore lido sequestra borsa frigo

A riportare la vicenda è la vittima al portale Pozzuoli21.it. “Il direttore del lido – ha denunciato il bagnante – ci ha sequestrato la nostra borsa frigo altrimenti non ci avrebbe fatto aprire ombrelloni e lettini“. Da lì è nato un battibecco e un confronto serrato su cosa prevede la legge sulle concessioni balneari e il codice del consumo in questi giorni. Alla fine della disputa il cliente si è visto costretto a chiamare i carabinieri per far valere le sue ragioni. “Per poter avere ombrellone e lettino a pagamento – ha spiegato – non avrei potuto riavere indietro la mia borsa frigo oppure me ne sarei dovuto andare via, tutto ciò in virtù di un avviso all’esterno del lido con cui si vieta espressamente l’ingresso con borse termiche”.

L’arrivo dei carabinieri

Una volta arrivati sul posto, i carabinieri hanno ascoltato entrambe le parti, dando alla fine ragione al bagnante: “I militari hanno comunicato al sedicente direttore del lido che non avrebbe potuto vietarmi l’ingresso con la borsa frigo e dunque obbligandolo a restituirmela immediatamente“. Dopo il “dissequestro” della borsa, gli uomini della Benemerita hanno anche intimato al direttore dello stabilimento di rimuovere l’avviso che vieta l’ingresso con le borse termiche. 

Nonostante ciò, il titolare non si è rassegnato all’intervento dei militari, “spiegando al bagnante che “comunque la prossima volta se voglio entrare lì non devo più portare la borsa frigo e che, secondo lui, i carabinieri non capiscono niente”. Una polemica destinata a proseguire nei prossimi giorni, già sollevata alcune settimane fa dal sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, che aveva puntato i gestori dei lidi contro questo malcostume.

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