Acque agitate nella maggioranza di centrodestra? No, molto di più: è gelo. E’ gelo tra alcune fazioni, in particolare quella che fa capo all’assessore provinciale forzista Antonio Di Guida, e il primo cittadino Angelo Liccardo, anch’egli esponente di punta del partito cittadino di Berlusconi. La situazione, dopo le tribolazioni di inizio consiliatura e la tregua sancita un paio di mesi fa, è precipitata nuovamente nei giorni scorsi. Il pomo della discordia? Liccardo, sindaco 37 enne eletto la scorsa estate, è accusato di tenere in considerazione e di aver fiducia soltanto una ristrettissima parte della sua maggioranza. Un cerchio magico, come definito nel recente passato da qualche oppositore, di cui fanno parte il vicesindaco Teresa Giaccio, il consigliere provinciale Francesco Guarino e un paio di consiglieri comunali.
L’affondo di Di Guida. “Registro – spiega Di Guida, maranese doc e neo assessore provinciale al Turismo – un malcontento generale nei confronti dell’amministrazione comunale. Il sindaco continua a fare la sua politica, senza tener conto di tutte le componenti della maggioranza. Senza contare le ingerenze extraterritoriali, che rendono ancor più impalpabile la presenza e il ruolo dei rappresentanti locali. Di questo passo, mio malgrado, visto che qualcuno mi ritiene il puparo di Liccardo, sarò costretto a prendere le distanze dal primo cittadino”. E ancora: “Non vorrei che seguisse le orme di un vecchio sindaco, passato alla storia come l’uomo che metteva i paletti, e che si rivelasse soltanto un tappabuchi”. Dichiarazioni al veleno, insomma, accolte con stupore da Angelo Liccardo. “Non è mio costume entrare in questo tipo di polemiche – ribatte il primo cittadino – Ho sempre cercato di dialogare con tutte le componenti della maggioranza. Il mio unico obiettivo è quello di migliorare e rendere più efficiente la macchina comunale”.