NAPOLI. “La casa è della camorra”. Così un uomo e una donna hanno minacciato e costretto una assegnataria a rinunciare all’alloggio popolare che le era stato assegnato dal Comune di Napoli. I carabinieri hanno rintracciato i due per cui è scattato il divieto di dimora nel capoluogo partenopeo e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I militari dell’arma hanno eseguito una misura nei confronti di marito e moglie, Lamagna Rosaria del 1962, e Di Stasio Francesco del 1961. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Napoli e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura.
Minacce a assegnataria di alloggio popolare a Napoli
Gli indagati – marito e moglie – sono ritenuti gravemente indiziati del reato di violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Le indagini, coordinate dalla locale Direzione distrettuale antimafia, hanno permesso di accertare che una donna, dopo aver ricevuto in assegnazione dal Comune di Napoli un alloggio a Fuorigrotta e confiscato alla camorra, era stata minacciata più volte dai due indagati affinché non lo occupasse perché “bene appartenente alla camorra”.
La donna, che in un episodio è stata anche intimidita con l’uso di una mazza da baseball, veniva costretta quindi a rinunciare all’alloggio accettandone un altro. Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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