Investiti davanti al ristorante “Cala la pasta” a Napoli, ultimo latitante arrestato in Spagna

Era ricercato dalle autorità italiane da ben due mesi. Ma la sua fuga in Spagna è finita questa mattina: Luigi Capuano, 34 anni, è stato arrestato a Valencia dagli uomini del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia con l’ausilio degli agenti spagnoli.

Investiti davanti al ristorante “Cala la pasta” a Napoli, ultimo latitante arrestato in Spagna

Intanto ieri è finita in cella per droga sua mamma. Ma tornando a lui, Capuano si era reso irreperibile dal 14 maggio scorso, quando la Squadra mobile di Napoli eseguì un’ordinanza di custodia cautelare con la quale dispose la misura della custodia in carcere a carico, oltre che di Capuano, di Patrizio Bosti, 19enne figlio di Ettore Bosti, ritenuto esponente di spicco del clan camorristico Contini, e Giorgio Marasco, 19 anni, poiché gravemente indiziati dei reati di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose.

Ai domiciliari finirono, invece, Gennaro Vitone, 21 anni, accusato di lesioni personali stradali con l’aggravante della fuga. Fu quest’ultimo, secondo la ricostruzione degli investigatori, la persona a bordo della moto che, sfrecciando ad alta velocità in via Tribunali, investì una donna che lavorava all’esterno del ristorante “Cala la Pasta” – risultata poi essere la moglie del titolare – e un turista argentino, provocando loro ferite gravi.

Per consentire la fuga al centauro sul posto intervennero alcuni soggetti, in odore di camorra, che aggredirono e minacciarono sia il titolare sia i turisti argentini intervenuti in supporto del loro amico ferito. Contro di loro furono lanciati perfino sedie e tavolini.

La vicenda ebbe particolare eco mediatico grazie alla denuncia del titolare del ristorante, Raffaele Del Gaudio. In particolare, il senatore Sandro Ruotolo promosse un flash mob di solidarietà, al quale partecipo l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia. Il 20 giugno scorso Del Gaudio ha ricevuto la visita del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, del sindaco Gaetano Manfredi e del prefetto di Napoli Claudio Palomba.

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