Botta e risposta tra il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e l’avvocato Luigi Poziello, dopo la notizia della scarcerazione di un 15enne di Giugliano, resosi protagonista di varie rapine commesse nella Terza città della Campania assieme ad altri minori.
Giugliano, scarcerato rapinatore 15enne: scontro tra l’avvocato e il consigliere Borrelli
Pochi giorni fa, il giudice del Tribunale dei minorenni di Napoli, la dottoressa Anita Polito, ha firmato l’ordinanza di revoca della custodia presso il carcere di Nisida e ha concesso al ragazzo di seguire il suo percorso presso una casa famiglia.
Sulla vicenda è intervenuto Borrelli che, attraverso un post, ha espresso il suo dissenso: “Come si può pensare di fare giustizia e di ‘raddrizzare’ un ragazzo, chiaramente votato al crimine, se invece di condanne esemplari lo si manda in comunità riducendo la pena a poca roba? Non è la prima volta che accade e non sarà certo l’ultima”.
La risposta dell’avvocato Poziello, che difende il 15enne, non si è fatta attendere. “Mi dispiace che abbia letto sommariamente l’articolo del minorenne scarcerato e commentato frettolosamente, con un comunicato stampa fuorviante, una notizia che ha completamente distorto”, ha dichiarato il legale.
“Il 15enne di Giugliano, mio assistito, reo di aver commesso 5 rapine, è stato in carcere (la correggo, in IPM) per ben 4 mesi, iniziando un serio percorso di rieducazione e risocializzazione, come la costituzione prevede e non come i leoni da tastiera (non si offenda!) vogliono far credere diversamente. Il minore è stato seguito diligentemente da seri professionisti che lavorano, nonostante mille difficoltà, presso l’istituto di Nisida”, ha aggiunto Poziello invitando il consigliere regionale a recarsi personalmente all’istituto penitenziario minorile. “Solo dopo tale percorso, un magistrato, in nome popolo italiano, ha deciso di attenuare la misura cautelare, rispondendo il collocamento presso una seria e stimata casa famiglia, ove il minore sarà inserito in progetti di inclusione scolastica e lavorativa”, ha spiegato il legale.
“Per lei e per i leoni da tastiera, invece, dovevamo portarlo sulla sedia elettrica? Dovevamo chiuderlo in cella e buttare le chiavi nel bellissimo golfo di Napoli? Credevo che un onorevole della Regione Campania avesse una visione della pena diversa, così come la Costituzione impone”, ha aggiunto l’avvocato.
“Il principe del foro locale con toni supponenti e tronfi si bea di averlo allontanato dalla galera dopo solo 4 mesi in nome della Costituzione che a mio avviso da questi soggetti viene ogni giorno piegata e umiliata per giustificare la difesa a oltranza (lautamente pagata) di ogni tipo di farabutto, criminale e camorrista che nella gran parte dei casi scontando pene troppo spesso ridicole appena esce torna a delinquere e qualche volta anche a uccidere. Ovviamente delle vittime di questi baby criminali nessuno si interessa tranne me purtroppo. Non esiste alcun recupero e rieducazione se prima non si paga per i reati commessi,” è la replica di Borrelli alle parole del legale del 15enne.