Biglietti del concerto dei Coldplay già rinvenduti a 1000 euro. E’ l’allarme lanciato sui social in queste ore dopo l’acquisto in massa dei tagliandi disponibili sulle piattaforme digitali.
Biglietti del concerto dei Coldplay già rivenduti a 1000 euro. E c’è l’ombra della camorra
Migliaia di fan delusi. In pochi sono riusciti ad accaparrarsi un posto per il concerto del più famoso gruppo rock inglese che si terrà allo stadio “Maradona” nel mese di giugno 2023. I biglietti sono andati a ruba: TicketOne è andato in tilt e nel giro di poche ore erano già migliaia gli utenti “in coda”. C’è infine ha fatto una fila di 6 ore per accaparrarsi un tagliando in una delle poche ricevitorie autorizzate alla vendita in città.
Nel frattempo i bagarini erano già entrati in azione: nei gruppi WhatsApp, nelle tabaccherie, su Facebook e su altri portali online era scattata la rivendita a prezzi folli. Dai 300 ai 1000 euro per chi volesse acquistare un biglietto “di seconda mano”. Un giro d’affari che ha acceso il campanello d’allarme del Codacons, pronto a presentare una denuncia affinché la magistratura faccia luce su questo movimento di danaro invisibile agli occhi del fisco. Anche la camorra avrebbe l’interesse a entrare in questo business illegale.
Il chiarimento di TicketOne
Dalla TicketOne arriva un primo chiarimento: “In merito alle notizie di episodi di bagarinaggio online dei concerti 2023 dei Coldplay, TicketOne, tra i titolari della vendita dei biglietti anche al fine di garantire la massima trasparenza comunica che le vendite per le 6 date si sono svolte secondo i tempi e le quantità assegnate dall’organizzatore in modo regolare.
Poi ha aggiunto: “La società è tuttavia cosciente che singoli acquirenti possono approfittare della situazione rivendendo illegalmente su web a prezzi anche di molto maggiorati biglietti legittimamente acquistati. In merito a ciò TicketOne aveva già nel marzo scorso rinnovato il proprio esposto esprimendo la necessità che Agcom e le autorità preposte intervenissero subito per sanzionare, come previsto, anche le persone fisiche colpevoli di comportamenti illeciti che effettuano vendite illegali a prezzi maggiorati utilizzando le piattaforme di secondary ticketing e i social network”.