Rosa Russo Iervolino è viva ed è ancora in salute. Lo fanno sapere in queste ore i figli Michele e Francesca, che smentiscono categoricamente la notizia del decesso della prima donna nella storia della repubblica italiana ad essere a capo del Viminale.
Stamane la notizia del suo decesso è rimbalzata sui maggiori organi di stampa, locali e nazionali. A Lapresse il figlio Michele dichiara: “Mia madre è viva, sta bene saluta tutti. Ci sono arrivate un sacco di telefonate ma per fortuna sta bene. Non direi che è uno scherzo di cattivo gusto, spero semplicemente che qualcuno si sia sbagliato”.
La biografia Rosa Russo Iervolino
Dal 1979 al 2001 è stata parlamentare tra la Camera e il Senato, svolgendo il ruolo di Ministra per gli affari sociali dal 1987 al 1992, Ministra della pubblica istruzione dal 1992 al 1994 e Ministra dell’interno nel governo D’Alema I.
Impegnata politicamente nella Democrazia Cristiana, anche per tradizione famigliare, è stata vicepresidente della sua Federazione Femminile, con cui lavorò dal 1968 al 1978.
Nel 1979 è stata eletta per la prima volta senatrice. In veste di Ministro per gli Affari Sociali, si fece promotrice assieme a Bettino Craxi, che perseguiva la politica reaganiana del “Just Say No“, del Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, che di fatto stabiliva la punibilità dei consumatori di stupefacenti. Nel primo governo di Giuliano Amato fu nominata Ministro della Pubblica Istruzione.
Con la nascita del nuovo governo presieduto da Massimo D’Alema, il 21 ottobre 1998 giurò nelle mani del Presidente della Repubblica Scalfaro come Ministro dell’interno. E’ stata la prima donna della storia d’Italia ad occupare quest’incarico.
Alle elezioni amministrative del 2001 si candidò a sindaco di Napoli, sostenuta da una coalizione di centro-sinistra. Fu poi riconfermata sindaca nel 2006 al primo turno, con il 57% delle preferenze contro il candidato del centrodestra Franco Malvano, ex questore di Napoli.