Rincari energetici, centri commerciali chiusi la domenica: il Governo valuta la proposta

L’austerity imposta dai rincari energetici potrebbe avere effetti anche sui centri commerciali. E c’è chi ne propone la chiusura la domenica per risparmiare sui costi. E’ l’idea lanciata da Alberto Irone, segretario provinciale del sindacato di categoria Filcams Cgil.

Rincari energetici, l’idea: “Centri commerciali chiusi di domenica”

Dai piani alti del Governo fino ai sindacati si moltiplicano le proposte per abbattere i costi dell’energia e salvare i conti di negozi e aziende. Tra le ipotesi c’è anche quella di chiudere le attività commerciali alle 23 o di abbassare le saracinesche dei centri commerciali la domenica, in uno dei giorni della settimana tendenzialmente preferiti dalla clientela durante l’inverno. Tuttavia l’idea ha diviso subito il mondo delle imprese. Per i rappresentanti delle imprese del terziario trevigiano di Confcommercio una proposta simile deve essere discussa negli opportuni tavoli istituzionali e, soprattutto, compiendo una valutazione più ampia delle ricadute sui servizi a disposizione di cittadini e turisti.

La possibilità ventilata dai sindacati fa discutere, soprattutto alla luce del fatto che i grandi store incassano molto più di domenica che non nei giorni feriali. Cruciale è il periodo natalizio. Gaetano Graziano, vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commerciali (Adcc), annuncia una dura battaglia se passasse quell’idea. “La domenica in un centro commerciale il fatturato vale almeno 10-15% del totale, e nessuno può pensare che si possa recuperare in settimana…. Il governo pensi ad incrementare il credito d’imposta fino al 50% per il caro energia e all’aumento temporale della rateizzazione delle bollette per tutto il settore commercio onde evitare chiusure e licenziamenti”.

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