Conte vince a Napoli grazie al reddito e non solo (inutile negarlo)

Abbiamo archiviato anche questa competizione elettorale. A Napoli, però, il voto ci ha restituito uno scenario diverso dal resto d’Italia. Qui a vincere, anzi a stravincere è il Movimento 5 Stelle con il 41% dei voti. Riesce a portare a casa tutti i collegi uninominali. Sbanca, insomma, lasciando le briciole a Pd e centrodestra.

Un risultato eccezionale anche rispetto alle altre zone del Meridione dove il Movimento va forte, ma non così forte. Già se si lascia la provincia di Napoli e si guarda ai voti di tutta la regione Campania, i consensi per Conte scendono al 35%.

Però se in Campania si arriva a questa cifra, in regioni del Nord i pentastellati si fermano a dati molto più risicati, per capirci in Lombardia siamo al 7%. Un quarto dei voti della Campania.

Molto c’entra (ed è inutile negarlo) il reddito di cittadinanza. Il Movimento a Napoli e provincia ha preso poco meno di mezzo milione di voti, i percettori del reddito sono centocinquantamila per un totale di individui (familiari e figli) che arriva oltre quattrocentotrentamila. In provincia di Udine ci sono solo quattromila persone coinvolte nella vicenda reddito ed il Movimento ha preso quindicimila voti pari al 6,35%.

Negare che il reddito sia fondamentale per il consenso dei cinque stelle è negare l’evidenza. Farlo è anche sbagliato perché è stato un provvedimento bandiera, quello più famoso. Non penso che si possa parlare di voto di scambio. Perché allora a questo punto sono voto di scambio gli 80 euro di Renzi o la Flat Tax che il centrodestra vuole fare ai ricchi. Piuttosto è una misura che ha funzionato elettoralmente. Forse un po’ meno nell’abolire la povertà. In ogni caso è stata una risposta alle esigenze di sussistenza di tanti: in una regione dove si vota per avere un “piacere”, votare per avere diritto ad un sussidio già è un grande passo avanti.

Però il successo dei Cinque Stelle è frutto anche di altri fattori. Napoli è la più grande città del Sud e una forza meridionalista è normale che sia premiata. Gli altri, da Berlusconi al Pd, hanno solo calato candidati dall’alto con poche idee e poca voglia di far campagna elettorale. I leader proposti dal Movimento erano più credibili e seri: Mariolina Castellone, Roberto Fico e Salvatore Micillo.

Era nell’aria la valanga pentastellata e molti di sinistra hanno scelto i cinque stelle per fermare la destra.

I partenopei, inoltre, vengono dall’esperienza De Magistris: l’ex Pm non ha preso voti neanche nel suo Vomero, ma comunque dieci anni di Dema ne hanno plasmato la cultura sociale. Qui la destra non ha mai raggiunto grandi risultati.

Conte ha conquistato il cuore delle mamme di Napoli con la sua comunicazione educata e perbenista (per non dire populista). Le fan che ho visto ai suoi comizi erano più da “Uomini e donne” che da “la lotta è dura e non ci fa paura”. Però almeno ha trovato un canale di comunicazione senza tirar in ballo la paura degli immigrati e dei diversi.

In ogni caso Napoli da ieri non è solo la capitale del Sud ma anche dei Cinque Stelle. Staremo a vedere cosa comporterà.

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