Si estende dalla provincia di Napoli al resto della Campania l’allarme per la verdura tossica. I carabinieri hanno proceduto al sequestro dei lotti sospetti, commercializzati da società di Aversa, Ischia, Volla e San Valentino Torio (Salerno). Arrivano anche gli appelli delle istituzioni: “Non acquistate verdure simili”.
Intossicazioni da mandragora. sindaci di Pozzuoli e Quarto: “Non acquistate e consumate verdure simili”
Tra i primi a interessarsi dell’emergenza il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni. Ben otto persone sono infatti ricoverate all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” a “La Schiana”. “In queste ore, le forze dell’ordine, in collaborazione con l’Asl Napoli 2 Nord – spiega il primo cittadino -, stanno lavorando per risalire alla filiera che ha provocato l’intossicazione alimentare da mandragola di alcuni cittadini flegrei”.
“In attesa dei relativi chiarimenti – prosegue la fascia tricolore di Pozzuoli – si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete etc.). Siamo vicini ai cittadini intossicati e ai loro familiari e seguiamo, insieme alle forze dell’ordine ed alle autorità sanitarie, l’evolversi della situazione”. Appello simile ai suoi concittadini anche da parte del sindaco di Quarto, Antonio Sabino: “In attesa dei controlli dell’Asl evitate per il momento di acquistare e consumare verdure sfuse non tracciate. Massima cautela senza psicosi”.
Da dove arriva la verdura tossica
Probabilmente la mandragora, che è una pianta velenosa, sarebbe stata confusa con spinaci o friarielli. Proverrebbe dall’Abruzzo e sarebbe stato commercializzato da diverse società in Campania che lavorano al mercato di Volla. Controlli però sono in corso anche in altri mercati ortofrutticoli della zona, come ad esempio quello di Pozzuoli. I carabinieri e l’Asl hanno diffuso le città di origine delle società che hanno venduto i lotti incriminati. Sono di Aversa, Ischia, San Valentino Torio e Volla.