Trovamici e Orti per gli anziani, due servizi di grande valenza sociale, pensati e attivati durante la seconda amministrazione Bertini, si stanno completamente sfasciando. Al Trovamici di via Borsellino si sarebbero ridotti appena a una ventina gli iscritti, mentre quello di via Isonzo è scomparso già da diversi anni. Dei due locali di proprietà comunale di via Borsellino, uno solo è praticabile, mentre per l’altro, si attende da tempo che venga sistemato.
“Non è nostra intenzione abolire quest’importante punto di aggregazione – afferma il vicesindaco Salvatore Ricciardiello, colui che sta seguendo insieme al sindaco la questione – C’è bisogno, però, che il gruppo di frequentatori del Centro d’incontro, e questo glielo abbiamo fatto presente più volte, si costituisca in soggetto giuridico, ad esempio un’associazione, in modo da poter partecipare a un eventuale bando comunale per l’affidamento del servizio di gestione del Centro Trovamici”.
Certo sono lontani i tempi in cui in città c’erano addirittura due Centri Trovamici. Il più importante era allocato in alcuni locali di via Isonzo, presi in fitto dal Comune. Voluto fortemente dall’amministrazione Bertini verso la fine degli anni ’90, ebbe il suo massimo splendore, agli inizi del 2000, quando Antonio Menna (il famoso scrittore-giornalista) ricopriva il ruolo di assessore ai Servizi sociali. Veniva portato avanti da un comitato di autogestione ed era frequentato da circa 200 persone che giocavano a carte, a tombola e ballavano. Per i locali di via Borsellino, la bolletta dell’acqua e dell’energia elettrica è a carico del Comune, mentre i frequentatori si autotassano per pagare la pulizia del locale.
Anche gli orti sociali nacquero nel 2000, per volontà dell’amministrazione Bertini. Il Comune, all’epoca, bandì una gara per la recinzione e la delimitazione dei terreni di proprietà comunale ( ceduti come standard pubblico nell’area interessata alla lottizzazione C15), dotandoli delle attrezzature necessarie. Dopodiché ci fu l’assegnazione. Fu previsto il principio della rotazione degli assegnatari. L’amministrazione Liccardo, invece, decise di assegnare quest’appezzamento di terreno di 7mila500 metri quadrati, situato nella zona di via Padreterno (a fianco la Casa della Gioia, un centro di aggregazione giovanile che fa capo alla parrocchia San Castrese) e adibito a orti sociali di cederlo in comodato d’uso alla Parrocchia di San Castrese. La questione, a marzo 2015, fu portata in Consiglio comunale, ma i consiglieri di opposizione riuscirono a far passare un loro emendamento nel quale è previsto che la parrocchia potrà prendere possesso dell’appezzamento, solo quando l’amministrazione riuscirà a individuare un’altra area di proprietà comunale di pari dimensione da destinare a Orti sociali.
Domenico Rosiello