Non è stata rinvenuta alcuna presenza di mandragora o di altra verdura non commestibile nei lotti di spinaci posti sotto sequestro. A farlo sapere è il Centro Agro Alimentare di Napoli in una nota diramata questa mattina. Resta, tuttavia, da chiarire le cause che hanno provocato l’intossicazione in dieci soggetti, di cui due non accertati e uno finito intubato nel reparto di rianimazione dell’ospedale “San Giuliano” a Giugliano.
Mandragora, esaminati lotti sospetti: “Nessun rilevamento erba velenosa”
Dopo il caso mediatico che ne è scaturito, è stata subito messa in piedi una speciale Task force, composta da ispettori e dirigenti Regione Campania e ASL Napoli3 Sud, inviata al CAAN per esaminare i lotti sospetti.
“Sono stati necessari due giorni per scandagliare, foglia per foglia, il contenuto delle 152 cassette di verdura potenzialmente pericolosa. Dall’accurato esame visivo e tattile del contenuto dei bancali ritirati a scopo precauzionale dal mercato, gli esperti NON hanno rinvenuto alcuna presenza di mandragora, o di altra verdura non commestibile”, fanno sapere i tecnici del Centro Agro Alimentare di Napoli.
Ora si attendono gli esiti degli esami di laboratorio che verranno effettuati su alcuni campioni di foglie prelevate dagli ispettori. Se anche in questo caso non dovesse emergere alcuna traccia di erba velenosa, “è chiaro che tutta la vicenda – dal grande risalto mediatico – che le otto intossicazioni alimentari hanno innescato, potrebbe dover essere rivalutata dagli inquirenti”, sottolineano dal CAAN.
“Siamo fiduciosi che le Autorità giudiziarie e sanitarie andranno fino in fondo per chiarire esattamente come sono andate le cose – commenta il presidente CAAN Carmine Giordano –. Da parte nostra, prosegue la collaborazione a 360 gradi, facendo attenzione a non demonizzare un comparto di importanza strategica per l’economica campana, già messo sotto torchio dagli aumenti indiscriminati di petrolio ed energia”.
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