Giugliano. Interventi lunghi e ricchi di spunti quelle concessi da Graziano Delrio e Raffaele Cantone alla sala dell’istituto Minzoni di Giugliano in occasione del forum sul “Nuovo codice concessioni e finanza di progetto: il ruolo dell’Anac e del commercialista”.
L’incontro è stato anche il modo per una riflessione sul Mezzogiorno. “Ero sicuro che il Ministro Delrio sarebbe venuto – ha dichiarato Raffaele Cantone – perché sempre attento alle realtà del Meridione. Come lo sono io, del resto, visto che continuo ad essere giuglianese a tutti gli effetti”. Poi una riflessione sulle riforme di legge in materia di appalti: “Il nuovo codice degli appalti costituisce un’occasione storica. Il codice avrà linee guida e non sarà un regolamento perché vuole provare a scommettere su testo fatto con la collaborazione con gli stakeholder. Una logica collaborativa con le stazioni appaltanti. Abbandonare il sistema del massimo ribasso servirà a lavorare sulla qualità delle opere.”
Cerca di fare il punto della situazione sullo stato delle infrastrutture nel Mezzogiorno il ministro Graziano Delrio: “Abbiamo bisogno di far ripartire gli investimenti. In Campania abbiamo portato buone notizie. Tra un anno sarà pronta la stazione di Afragola. Sono partiti i lavori della Napoli Bari, ed è stata inaugurata la linea metro 1. Non deprimiamoci troppo. Vediamo le eccellenze e gli avanzamenti nelle opere pubbliche. Questa sfida che il Parlamento ci ha consegnato è di grande responsabilità. Non basta elencare le opere incompiute”. Quanto al nuovo codice degli appalti: “Esiste un tema nel nuovo codice di responsabilità della PA che deve valutare in piena trasparenza cosa è giusto fare senza nasconderci dietro la proliferazione dei commi. Dal 56 al 64 per fare l’autostrada del sole abbiamo fatto 800km. Oggi facciamo 800 metri l’anno. Introduciamo strumenti tecnologici maggiori per far coincidere il progetto con le previsioni di spesa”. Infine una riflessione sul male italico della corruzione: “La corruzione che si annida nell’eccesso di regole e di burocrazia non consente l’avanzamento di opere pubbliche in Italia. Siamo malati di corruzione: abbiamo bisogno come il pane di Raffaele Cantone e dell’Anac.”