Marconi, i sindacati sul piede di guerra: “Così rischiamo fuga generale”

Esprimono preoccupazione dalla RSU dell’Istituto Superiore “G. Marconi” di Giugliano per decisione di smistare gli alunni in quattro sedi diverse e prevedere attività didattiche esclusivamente nel pomeriggio.

Marconi, i sindacati sul piede di guerra: “Così rischiamo fuga generale”

“Dopo più di un mese dalle lezioni si registrano enormi disagi, dal personale scolastico agli alunni fino alle rispettive famiglie”, sottolineano in una lettera inviata al sindaco metropolitano, Gaetano Manfredi. La vicenda del Marconi fece molto discutere in città, perché inizialmente fu annunciato che gli studenti e le studentesse dovessero essere trasferiti in una sede individuata a Melito a causa dei lavori di riqualificazione e ristrutturazione da eseguire nella scuola di via Basile.

Il trasferimento delle 60 classi fu, però, bloccato. E, dopo un incontro tenutosi presso l’Ufficio Scolastico Regionale tra i rappresentanti della Città Metropolitana di Napoli, della Regione Campania, dello stesso USR, i Sindaci dei Comuni interessati e i presidi delle scuole superiori del territorio, si decise di collocare gli alunni in quattro istituti superiori di Giugliano, in attesa delle nuove sedi definitive.

Docenti e genitori, però, esprimono forte preoccupazione: temono che anche dopo la pausa natalizia si sarà ancora costretti ai doppi turni. “È evidente che in simili condizioni la didattica risulta fortemente compromessa e con essa il diritto allo studio degli studenti del Marconi”, si legge nella lettera.

“Vogliamo accedere agli atti”

“Per tutte le ragioni esposte in premessa, i lavoratori e le lavoratrici dell’Istituto G. Marconi, chiedono di avere accesso agli atti che hanno determinato l’interdizione degli spazi della sede di GB Basile e di conoscere se la fragilità strutturale del suddetto edificio è stata accertata esclusivamente nei mesi scorsi e quali sono stati gli interventi effettuati negli anni passati (riparazioni, miglioramenti, adeguamenti), atti a mettere in sicurezza la costruzione e/o parti di essa”.

Tra le richieste anche quella “di conoscere gli esiti della ricognizione di spazi pubblici sul territorio, atto dovuto al fine del controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica e l’esatta disponibilità di aule non utilizzate negli Istituti scolastici di proprietà della Città Metropolitana”. Ma anche di voler “prendere visione di eventuali accordi scritti per la consegna di altre strutture del territorio, individuate come nuove sedi del Marconi ed in caso di mancanza di accordi scritti, di avere garanzie scritte sulla consegna dei nuovi edifici nei tempi paventati, ovvero dicembre 2022”.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto