Ci è mancato il brio giusto. Squadra che deve tornare ad avere gli occhi della tigre e un po’ di condizione

Delusione, rabbia, ma anche un po’ di strana consapevolezza che il Napoli abbia perso un po’ di quella grande lucidità che avevamo prima. Quella forza, quella cattiveria, gli occhi della tigre che impaurivano tutto e tutti. Tutto sembrava pronto per il sorpasso e invece non siamo riusciti a ingranare la marcia giusta. Ma veniamo alla gara: il San Paolo è una bolgia e il primo quarto d’ora è spettacolare sia per intensità che per gioco ma il Milan tiene duro. Gli azzurri hanno voglia, tanta voglia e si vede ma lo spunto non arriva. Sembra stregata la giocata, sembra che non voglia arrivare. Il Milan inizia a chiudersi, stringe le maglie, e anche quando sembra che possa aprirsi il colpo non arriva. Il pubblico spinge e il Napoli riesce a ripartire facendo scoprire un po’ i rossoneri. Quando però sembra che il pullman sia bello che piazzato arriva il gol. Insigne ci prova, una deviazione finalmente ci aiuta e la palla bacia il palo ed entra. Sembra passata la paura del gol ma incredibilmente ecco che sbagliamo la giocata, la diagonale non si chiude e Bonaventura tutto solo batte Reina.
Nella ripresa succede poco. Sembra finito il brio, sembra che le giocate non escano più. Sembra che la palla sia pesantissima. Il Milan sembra poca cosa, ma si stringe davanti alla sua area e non permette al Napoli di giocare. Il tempo passa e quando Mertens entrato per Callejon trova solo il palo ecco che tutto sembra più difficile. Alcuni giocatori non riescono a trovare più l’idea. Hamsik sembra in grosso affanno e Higuain e Mertens non trovano più il jolly che hanno le corde. Nessun dramma però questa è un occasione sprecata che rimpiangeremo. Finale per l’arbitro. Banti è scientifico. Permette a Donnarumma di perdere tempo per 55 minuti. Non ammonisce nessuno del Milan che picchia per 90 minuti. Fischia per spezzare il gioco, ferma il gioco senza senso e espelle Sarri senza motivo. Mandato a farla finire pari.

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