Tentato omicidio di un poliziotto, tentata rapina pluriaggravata, resistenza aggravata, porto abusivo di arma da fuoco ed evasione. Queste le accuse che hanno portato all’arresto di Massimo Bruno, 42 anni, ritenuto dagli inquirenti il cognato del boss del clan Mazzarella, Salvatore Barile.
Napoli, rapina e spari contro poliziotto durante inseguimento: arrestato cognato del boss del clan Mazzarella
I fatti risalgono allo scorso agosto, quando l’indagato si rese autore di una rapina ai danni di due ragazzi che stavano andando a riprendere la loro auto lasciata in sosta nei pressi di via Foria, a Napoli. Il rapinatore, dopo aver raggiunto le vittime in sella a uno scooter, le costrinse, sotto la minaccia di una pistola, a consegnare denaro, telefonini e altri oggetti di valore.
La scena fu notata da un poliziotto che aveva appena smontato dal suo turno al commissariato ‘Vicaria-Mercato’ e che, dopo essersi qualificato, decise di intervenire. Bruno, però, si diede alla fuga imboccando via Foria e dirigendosi poi verso piazza Carlo III, convinto che l’agente non riuscisse a raggiugerlo. Non fu così: l’inseguimento proseguì fino in via Aquiilea. Il malvivente, vedendosi in difficoltà, esplose due colpi di pistola all’indirizzo del poliziotto, senza attingerlo, riuscendo in questo modo a dileguarsi definitivamente.
L’ attività investigativa ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, peraltro riconosciuto, a seguito di individuazione fotografica, dalla vittima della tentata rapina. Lo scooter utilizzato dall’indagato, inoltre, è risultato essere di proprietà della moglie ed è stato rinvenuto a poca distanza dalla loro abitazione, dove era stato occultato. L’uomo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altro procedimento, è stato rintracciato presso il proprio domicilio.