Un raggiro da 23 milioni di euro ai danni dell’Agenzia delle Entrate sfruttando le agevolazioni sui crediti d’affitto previste dal Decreto “Rilancio”. A finire nei guai 29 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche disseminate tra le province di Napoli e Caserta. Nei loro confronti il Tribunale di Napoli Nord ha fatto scattare un provvedimento di sequestro preventivo avente ad oggetto crediti derivanti da canoni di locazione. A eseguire l’ordinanza il Gruppo della Guardia di Finanza di Frattamaggiore su ordine del Gip.
Raggiro sui canoni di locazione da 23 milioni di euro, 29 persone nei guai
L’operazione di oggi è il frutto di altre operazioni già condotte tra marzo e giugno che permisero di sottoporre a sequestro crediti fiscali per 880 milioni di euro. Il meccanismo era semplice: i cessionari, quasi tutti extracomunitari, comunicavano all’Agenzia delle Entrate di Napoli, attraverso l’inserimento di moduli di cessione al portale Entratel, la disponibilità di crediti per milioni di euro derivanti da fantomatiche locazioni immobiliari di immobili ad uso non abitativo (negozi, capannoni industriali) per lo svolgimento di attività di impresa che in realtà non sono mai avvenute.
Nel corso delle indagini è stato anche accertato che tra questi quasi il 50% risultava percettore o comunque richiedente il reddito di cittadinanza, aspetto evidente dell’incompatibilità tra la effettiva dimensione economico-imprenditoriale cui appartengono gli indagati e le movimentazioni delle ingenti risorse finanziarie di cui virtualmente disponevano. Addirittura gli investigatori e gli inquirenti hanno smascherato tra i soggetti coinvolti anche una persona deceduta, a nome della quale sono state eseguite negoziazioni per 138mila euro.
Il sequestro
La Procura della Repubblica di Napoli Nord, pertanto, all’esito della ricostruzione della vicenda, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale in sede, il sequestro preventivo di crediti per un importo complessivo pari a 23.186.436,00 giuro, al fine d’impedire la dispersione di risorse pubbliche mediante la monetizzazione o l’utilizzo in compensazione dei crediti a danno dell’Erario.